Nunziata, MarEtna e scout Cngei collocano la segnaletica su due antiche mulattiere

 

Sulle antiche trazzere che collegano Nunziata a Puntalazzo e Sant’Alfio non ci si potrà perdere. Le associazioni MarEtna in collaborazione con gli scout Cngei Sezione di Giarre, ne hanno, infatti, migliorato la percorribilità realizzando della segnaletica orizzontale di queste mulattiere, riaperte a seguito di diversi interventi di ripulitura effettuati negli ultimi anni da MarEtna. La segnaletica è stata eseguita secondo le indicazioni del Club alpino italiano, con lo stesso formato di bandierine e cartelli. Hanno partecipato all’intervento anche alcuni soci del Cai di Acireale e nel complesso erano presenti una ventina di persone che si sono date appuntamento a Nunziata in via Fontanella presso la Fontana Grande dove inizia il sentiero di via Timpa. Dopodichè si sono divisi in due gruppi, uno è andato in direzione Puntalazzo (via Funna) e l’altro in direzione Sant'Alfio (via Sant'Alfio). Rimossi dagli scout anche dei rifiuti, il cui ritiro è stato concordato con la ditta che gestisce i rifiuti a Mascali.   

MarEtna è un’associazione di Nunziata. Uno dei suoi soci, Leonardo Di Bella spiega che il sodalizio già qualche anno fa ha avuto contatti con il Cai Catania che cura per la provincia il catasto dei sentieri. “MarEtna ha proposto questo progetto del censimento dei sentieri al Cngei di Giarre - spiega - e sono state programmate iniziative, tra cui questa realizzata”.  “E’ stata una bella scarpinata che ci ha consentito di osservare paesaggi inaspettati”, aggiunge Salvo Grasso del Cngei. Alla giornata hanno partecipato gli esploratori del Cngei. Sui cartelli sono stati segnati anche i tempi di percorrenza stimati. La strada per Puntalazzo, detta Via Funna, al catasto è censita come sentiero n.863 mentre la via vecchia Sant’Alfio per Sant’Alfio è stata solo segnata con i cartelli, il catasto, infatti, non ha ritenuto di assegnare un numero perchè c’è troppa presenza di asfalto. L’iniziativa favorisce la riscoperta delle strade percorese dalle genti dell’Etna di un tempo.

Maria Gabriella Leonardi

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