Giarre, Articolo 1 si interroga su fattibilità, criticità e opportunità del ponte sullo stretto

 

Fattibilità del ponte sullo stretto e suo impatto sull’economia e sull’ambiente. Di questo si è parlato un incontro organizzato dall’associazione Articolo 1 nella sala Tau della parrocchia San Francesco e moderato da Alfredo D’Urso. Tra gli interventi, il prof. Antonino Risitano, già preside della facoltà di ingegneria dell'università di Catania, ha messo in rilievo l'impatto del vento sul ponte: a suo dire   non è stata ben studiata la fatica dei materiali a cui la struttura verrebbe sottoposta per via del vento. Anche l'ingegnere strutturista Antonino Russo ha rilievato criticità specie per quanto riguarda la tenuta del ponte rispetto all'attraversamento dei treni. Per l'ing. Luigi Bosco invece il ponte è un’opportunità per la Sicilia e i problemi che potranno essere superati in sede di progettazione esecutiva. 

La prof.ssa arch.Zaira Dato invece ha evidenziato gli enormi problemi ambientali che il ponte causerebbe per via della conformazione dei luoghi e per il movimento terra che si genererebbe e si è chiesta il senso di ciò visto che in Sicilia non arriverebbe l'alta velocità: non sarebbe meglio migliorare le infrastrutture delle strade siciliane? Infine ha fatto presente che il ponte interferirebbe con le migrazioni degli uccelli che trovano nello stretto un punto per riposare e per generare.

Il segretario generale della Fillea Cgil Giovanni Pistorio ha posto l'attenzione sul fatto che quando si parla di ponte non si considera che non c'è più la delocalizzazione delle produzioni e che la catena degli approvvigionamenti si è fatta più corta; pertanto non sarebbe più utile per l'economia siciliana migliorare i porti piuttosto che pensare al ponte?

Tra gli interventi del dibattito, il geologo Bruno Copat, che ha lavorato alla relazione geologica sul ponte, ha affermato che il ponte a tre campate non sarebbe possibile mentre ha caldeggiato la soluzione ad una sola campata. L'ing. Leocata, già dirigente di rete ferroviaria, ha smentito le preoccupazioni sulla fattibilità dell'alta velocità in Sicilia.

Hanno aderito all’incontro le associazioni L’Agora, Luogocomune, Società giarrese di storia patria, Coordinamento donne zone jonico etnea, Città viva e Un'altra storia.

MGL

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