Giarre, il corteo storico in onore di Sant'Isidoro

 

foto di Antonella Pennisi

Il meteo sino all’ultimo ha messo in forse il corteo storico "le spighe di Sant'Isidoro", in costumi d’epoca, che la comunità parrocchiale del Duomo, guidata da don Nino Russo, ha voluto riprendere, dopo una pausa dovuta ai lavori in chiesa madre prima e al covid più di recente. La manifestazione per la prima volta era stata realizzata nel 1987, riscuotendo ampio successo, ma poi finì nel dimenticatoio. Adesso riprenderla vuol dire anche far riscoprire ai più giovani la storia di Giarre attraverso una lezione “esperienziale”. Il corteo rappresenta le origini della città di Giarre, nel XIX secolo, al tempo in cui gli abitanti del luogo, all’epoca solo un piccolo borgo, chiesero al vescovo Bonadies di potere avere un patrono. Raffigurati nel corteo le personalità e i ceti sociali, quindi, dell’antica Contea di Mascali: la borghesia acese e messinese che prese in enfiteusi i territori, il clero, il sacerdote Domenico Spina che fece erigere la nuova chiesa, il vescovo Michelangelo Bonadies, di origini spagnole, che volle sant’Isidoro patrono di Giarre. Nel corteo anche Sant’Isidoro agricola con la moglie Maria e tanti massari e contadini. I personaggi, una sessantina circa, sono stati impersonati da studenti giarresi appartenenti al 2° Istituto comprensivo di Giarre, all’Istituto alberghiero Falcone, all’Iis Leonardo e all’Iis Fermi-Guttuso. Hanno sfilato anche il gruppo “I tamburi di Giarre” diretti dal m° Pippo Ricca e il gruppo folk Vecchia Jonia, di Egidio Fichera e Patrizia Chillari. Tutti a rendere omaggio al patrono. La sfilata è stata chiusa da un tipico carretto siciliano. Gli abiti indossati dai ragazzi furono realizzati dall’Ipsia professionale moda e, grazie alla disponibilità della dirigente Tiziana D’Anna, sono custoditi dalla parrocchia. Il corteo ha preso le mosse dal municipio, alla presenza del sindaco Cantarella e degli assessori, ha percorso le principali vie cittadine per concludersi nel Duomo.

Mgl

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