Il 16 maggio 2013, in via Luigi Orlando, 125, a Giarre, nasceva Bartender
in Flair Zone che letteralmente significa: “Bartender nella zona del flair”,
inteso come luogo di formazione per i bartender ove fosse presente anche una
zona di allenamento dell’insieme delle tecniche acrobatiche nella
preparazione di un cocktail, ma pure un luogo di inventiva, dal significato
della parola “flair” che significa appunto: fiuto, attitudine, inventiva. Una
scuola di American Bartending, l’unica ufficiale in Sicilia, che nasce come
scuola di formazione teorica e pratica, un rettangolo (da cui il logo della
scuola) in cui apprendere, confrontarsi, allenarsi e, cosa ancor più importante,
esser accompagnati nel mondo del lavoro. Proprio questo è uno dei valori
aggiunti di una scuola, che si avvia a diventare una vera e propria accademia,
i cui fondatori, Carmelo Evangelou e Valeria Violetta, sono dei
professionisti del bartending con uno spessore umano non comune. Questo fa
la differenza: la passione, l’amore per un mestiere che i due titolari, da sempre,
vogliono infondere negli alunni, felici di vederli crescere e poi camminare
sulle loro gambe. Questa è quella cifra distintiva che ha portato al successo
Bartender in Flair Zone. Oggi si festeggia il decennale della scuola. Dieci
anni in cui sono passati dai banchi di Bartender in Flair Zone oltre 3000
studenti. Tutti hanno trovato lavoro nel settore.
Ma come nasce questa scuola a Giarre?
Carmelo Evangelou, dopo anni di viaggi, studio e anni di esperienza dietro
il banco bar, nel maggio del 2013, decide di sedersi e rivoluzionare il suo
lavoro. Così, anche in considerazione del target frequentante i locali notturni,
della retrograda concezione di drink, della scarsa e cattiva formazione dei
barman della zona, Evangelou decide, insieme a Valeria Violetta, sua
compagna di vita e lavoro, di avventurarsi in un progetto di formazione di
bartender e vendita di prodotti e attrezzature bartending, non facili da
reperire in zona. Questa la genesi del marchio Bartender in Flair Zone,
ideato da Valeria Violetta e nato nel maggio 2013, mentre nel novembre del
2013 parte il primo corso di formazione che, sin da subito, riscuote grande
successo.
Tale successo non fu dovuto solo alla “novità” di una scuola sul territorio
accessibile a tutti ed in grado di consegnare un mestiere, che è già una grande
risorsa, ma al fatto che Bartender in Flair Zone non è solo una scuola che
propina tecniche e preparazioni per produrre cocktail con il solo scopo di
lucro, ma è una scuola che insegna, prima di tutto, il bere responsabile, spiega
la cultura del bere e del distillato, accompagna in un mondo dove, prima per
amore e per professionalità, si impiega del tempo col cliente, spiegandogli
cosa beve, come lo beve, che effetti può avere, la storia di un drink.
La mixology è la giusta definizione che si dà al bere miscelato, è creare,
attraverso un armonioso equilibrio di tutti gli ingredienti, un cocktail
originale; è il punto di incontro fra le tecniche prese in prestito dalle vecchie
tradizioni e le nuove, come ad esempio i cocktail molecolari, che fanno parte
della cucina moderna, oppure le affumicature, le infusioni e molte altre; è un
continuo sperimentare, una vera e propria arte.
Dieci anni che Bartender in Flair Zone forma generazioni di bartender, è un
luogo di scambio, intrattenimento, incontro e continua evoluzione. Ma tanti
sono anche i corsi fatti in esterna, le collaborazioni con l’estero, le gare
internazionali, come l’ultima che la scuola BFZ ha organizzato insieme ad una
scuola greca, nell’aprile del 2015, in Grecia, appunto, la “Hellenic
Competition”.
Altro tratto distintivo della scuola è l’apertura alle collaborazioni, infatti, già
da subito collabora con altre due grandi scuole italiane del settore. Bartender
in Flair Zone ha ospitato anche nomi importanti. Nel 2015 ha organizzato un
evento che si può definire internazionale perché, per la prima volta in Italia,
ha ospitato i diciassette volte campioni del mondo di flair, i fratelli Christian
e Rodrigo Delpech, volati direttamente da Las Vegas. Nel 2016 e nel 2018 è
stato ospite Luca Valentin, entrato nel mondo del flair bartending a soli 17
anni e due volte detentore del titolo mondiale. Nel 2017 è stata ospite Terry
Monroe, la barlady maga delle spezie. Fra le collaborazioni prestigiose quella
con radio RTL 102.5 per più di tre anni. Importante, inoltre, l’apertura del
locale Rebetiko – Farmacia alcolica, un locale diverso dai soliti. La scuola
vanta, poi, un partner ed un padrino d’eccezione in Gionni Gabriele,
titolare della nota industria The Bars, che ha intuito, sin dagli albori, il grande
potenziale di questa scuola giarrese.
Fra le attività più importanti e a cui maggiormente tengono i titolari c’è, poi,
quella di sensibilizzazione, nelle scuole, al corretto uso di alcool fra i giovani.
Carmelo Evangelou, grazie a questo progetto, è riuscito a far comprendere a
molti giovani quanto sia insensato l’abuso di alcool, divulgando quella
“cultura del bere bene” che è fra i principi fondanti dei suoi insegnamenti. A
tal proposito, la responsabilità, spesso, è dei titolari dei locali che dovrebbero
vigilare maggiormente sull’età degli avventori.
In occasione dei dieci anni della scuola, il cocktail anniversario non è un drink
nuovo ma un cocktail storico che ha accomunato e accompagnato tanti cicli di
studenti: l’Americano vecchia ricetta. L’Americano fatto con la tonica, al
posto della soda, e due gocce di angostura. Un drink che nacque negli anni ’50
e che – dichiara Carmelo Evangelou – “ci venne proposto da Gionni
Gabriele, proprio nei primissimi anni della scuola, e che si beveva con gli
alunni nei momenti di convivialità. Ed è tuttora così. E’ stato il cocktail che
ha accompagnato la crescita della scuola. Se dovessimo disegnarci,
raccontarci con un drink, sarebbe l’Americano vecchia ricetta. Ecco perché è,
di diritto, il cocktail anniversario della scuola.”
In questi dieci anni Bartender in Flair Zone ha corso molto, raggiungendo
tappe davvero importanti ma tanto c’è ancora da fare. “Crescere” è l’obiettivo.
Oggi la scuola si trova in via Metastasio, 3, sempre a Giarre ma vicino al locale
Rebetiko. Fra i progetti futuri c’è quello di creare un franchising del marchio e
di avviare un cambiamento nella modalità di somministrazione dei corsi.
L’idea è quella di creare un ventaglio più ampio di corsi ma di minore durata,
così da consentire un numero maggiore di specializzazioni e approfondimenti,
ad esempio nel flair si creeranno diversi livelli. Contemporaneamente si
lavorerà sull’ampliamento dell’offerta delle masterclass perché c’è tanto da
apprendere, anche sulla scelta dei prodotti da utilizzare nella creazione di un
buon drink.
“Insomma, se in dieci anni abbiamo già fatto tanta strada, da maggiorenne
speriamo che Bartender in Flair Zone possa diventare un punto di
riferimento non solo in Sicilia ma anche sul territorio nazionale.” – conclude
Valeria Violetta.
Commenti