Era sinceramente emozionato Beppe Fiorello al cine teatro Garibaldi di Giarre alla presentazione della sua opera prima, “Stranizza d’amuri”, film tra i più visti in Italia nelle ultime settimane.
Accompagnato dai due giovani protagonisti della pellicola, Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, dinanzi a un folto pubblico di giovanissimi, il regista ha elencato i motivi della sua emozione: la poetica coincidenza di trovarsi nella terra natale di Franco Battiato, autore del brano “Stranizza d’amuri” da cui il titolo al film. Poi gli anni dell’infanzia trascorsi tra Giarre e Riposto, mentre il papà era in servizio nella Guardia di Finanza di Riposto. E poi la storia di Giorgio e Toni, il “Delitto di Giarre” che lo ha ispirato nella realizzazione del film. Il ricordo di quel dramma impedisce a Fiorello per qualche istante di parlare. “Ho sempre dedicato loro il mio pensiero - ha detto - cercando di fare del mio lavoro un racconto poetico, senza puntare il dito contro nessuno, senza voler fare un film di genere investigativo, anche perchè non arrivavo mai a niente. Allora mi sono affidato a me stesso, alla mia idea di quella storia”. Fiorello ha spiegato che il film è un racconto libero, non è di denuncia, non è stato realizzato a Giarre per non mancare di rispetto alla sensibilità di alcuno.
Per la città è stato un piccolo evento nella propria storia, considerato che la vicenda di Giorgio e Toni quando si verificò probabilmente ebbe più risonanza a livello nazionale che tra la cittadinanza. Venerdì, invece, il Garibaldi era pieno di giovanissimi, segno di una presa di coscienza di quanto quel dramma abbia segnato la storia dell’Italia e della lotta per i diritti civili.
MGL
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