Giarre, aiuole spartitraffico antistanti casello autostradale nel degrado

 

La prima immagine che vede di Giarre chi arriva tramite il casello autostradale è rappresentativa della città: una aiuola centrale, grande, rotonda, curata (grazie all’adozione da parte di ditte private) circondata da varie aiuole spartitraffico che versano, da sempre, nell’abbandono, con erba secca alta almeno mezzo metro e rifiuti vari. Eppure si trovano solo a pochi metri dalla rotonda centrale, molto ambita per la visibilità che dà ai cartelli pubblicitari di chi adotta: perchè non promuovere l’adozione anche di queste aiuole? o, in alternativa, perchè non fare adottare, in unico blocco, tutte le aiuole spartitraffico antistanti il casello autostradale? si tratta di spazi all’ingresso cittadino, rappresentativi della città, l’unico posto dove campeggia la scritta “Giarre”. Le adozioni da parte di privati di spazi a verde, in questi anni in cui il Comune è a corto di giardinieri, rappresentano un importante aiuto al decoro cittadino, anche se non potranno mai garantire la manutenzione di tutto il vasto verde pubblico giarrese. “Alcune nuove adozioni sono state fatte, stanno procedendo - commenta l’assessore al verde pubblico Tania Spitaleri - . Per quanto riguarda le aiuole antistanti il casello autostradale saranno ripulite, indipendentemente dall’adozione, anche se in parte sono di competenza del Consorzio autostrade. Quella centrale è tenuta bene, è bella, le altre vanno manutenzionate”. 

La necessità di dare decoro delle aiuole antistanti il casello è solo un capitolo del grande libro riguardante i problemi solo di quell’area. Poi c’è il capitolo delle buche e del manto sconnesso, il capitolo delle caditoie stradali rotte e transennate, il capitolo del traffico che si continua a paralizzare all’ora di punta, il capitolo della bretella, il capitolo della bretellina di cui si parla da anni ma di cui ancora non si intravede nulla e pure il capitolo della pubblica illuminazione, visto che periodicamente l’uscita del casello è al buio. Un libro horror.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 28 luglio 2022

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