Giarre, la Misericordia come missione

 

Al III Incontro mondiale dei “missionari della misericordia”, tenutosi qualche giorno fa a Roma, era presente anche un sacerdote giarrese, padre Diego Sorbello, unico sacerdote della diocesi di Acireale missionario della misericordia. A questi missionari è affidata una speciale autorità di assoluzione per tutti i peccati, anche per chi incorre nelle scomuniche più gravi riservate alla Santa Sede.  Tutti i confessori possono perdonare i peccati, ma non tutti i confessori possono assolvere dalle scomuniche o da altre sanzioni. I peccati che non possono essere assolti nemmeno dai vescovi e che sono riservati alla Sede apostolica sono la profanazione della Santa Eucaristia, l’assoluzione del complice, l’ordinazione episcopale di un vescovo senza il mandato del Papa, la violazione del sigillo sacramentale (far trapelare quanto ascoltato in confessione), la violenza fisica contro il Pontefice.

 La figura del missionario della misericordia nasce nel 2016 ma poi il Papa ha deciso di prorogare questa missione, un servizio che viene svolto nel più totale riservo. 

«E’ un dono che Papa Francesco ha voluto fare la popolo di Dio – dice padre Diego – non è un privilegio. Il Santo Padre ci ha incaricati di annunziare che Dio è misericordia e dare misericordia. In molti Paesi vi erano delle procedure complesse che Papa Francesco ha voluto semplificare senza banalizzare il perdono allo scopo di accrescere la fede nella misericordia di Dio». Attualmente sono poco più di un migliaio di missionari della misericordia che spesso svolgono il loro ministero in luoghi dove la presenza di cattolici è  contenuta. A Roma, ad accoglierli è stato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione. Momento più importante del convegno l’incontro con il Santo Padre.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 29 aprile 2022

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