Giarre, sen. Anastasi propone disegno di legge per istituire un fondo per acquisto mezzi per rimozione cenere

 


Mentre l’Etna sta dando un attimo di respiro, restano ancora nelle strade sacchi di cenere da rimuovere e nel prolungamento di via San Matteo sono ancora depositate decine di migliaia di tonnellate di cenere. Frattanto il senatore Cristiano Anastasi ha depositato in Senato un disegno di legge riguardante misure in favore dei territori interessati da eruzioni vulcaniche nell'area etnea. In particolare, ha proposto l’istituzione di un fondo di 15 milioni di euro per il 2021 per «Sostenere le spese relative alla rimozione del materiale piroclastico, nonché supportare l'acquisto o noleggio di mezzi  e attrezzature per lo smaltimento della cenere». I mezzi maggiormente utilizzati per la rimozione della cenere sono scavatrici e motopale; il più costoso è l’aspiratore utilizzato per la bonifica delle caditoie stradali. L’acquisto di questi mezzi sgraverebbe i comuni da un onere notevole e Anastasi ha verificato che i dipendenti della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti hanno patentini che permettono di guidarli.  

Inoltre, per attenuare l'impatto finanziario sulle categorie economiche interessate dalle eruzioni vulcaniche il disegno di legge propone l’istituzione di un fondo  con una dotazione di 25 milioni di euro per il 2021, finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della Tari. Si propone cioè un fondo ad hoc che preveda un meccanismo di defiscalizzazione delle imposte comunali (Tari) che rimborsi i Comuni per il mancato gettito fiscale. Il senatore proporrà l’inserimento di queste disposizioni nella prossima legge finanziaria. Anastasi, insieme ad altri 5 colleghi, ha posto poi un’interrogazione al ministro della transizione ecologica per conoscere se e quali misure intenda adottare relativamente alle modalità di rimozione, raccolta, stoccaggio e conferimento della cenere vulcanica con l'obiettivo di favorire soluzioni univoche e certe da parte dei Comuni, degli enti locali e di tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni. Ci sono, infatti, ancora dubbi interpretativi sulla norma relativa allo smaltimento della cenere vulcanica, anche se c’è già una ditta che ha chiesto ai comuni di potere pulire e utilizzare la cenere raccolta nei siti di stoccaggio.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 6 novembre 2021

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