Giarre, la ricerca Eduscopio torna a incoronare il Fermi

 

L’istituto tecnico industriale “Enrico Fermi” si conferma scuola di qualità. Anche quest’anno, infatti, l’indagine Eduscopio 2021/22 premia il Fermi tra gli Istituti ad indirizzo tecnico-tecnologico in un’area con raggio di 30 km, collocandolo al primo posto in relazione ai risultati ottenuti nei percorsi universitari dagli studenti che si sono diplomati al Fermi. L’istituto, guidato dal dirigente Gaetano Ginardi, ha ottenuto anche il 2° posto in relazione alla coerenza tra studi fatti e lavoro trovato dai diplomati e al 3° posto in relazione all'indice di occupazione dei diplomati.

Eduscopio è un progetto della Fondazione Giovanni Agnelli che valuta gli esiti successivi alla formazione secondaria, cioè i risultati universitari e lavorativi dei diplomati, per trarne delle indicazioni sull’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono. Per farlo il progetto si avvale dei dati amministrativi relativi alle carriere universitarie e lavorative dei diplomati, raccolti dai Ministeri competenti. 

Tra le collaborazione più importanti della scuola, quella con St Microeletronics: il gruppo automotive di St ha, infatti, mostrato l’anno scorso agli studenti i microcontrollori per le automotive e il plug-in, il software. Una collaborazione che ha entusiasmato i ragazzi per cui quest’anno si sta cercando, se possibile, di avviare con St un Percorso per le competenze trasversali e l'orientamento.

Ma non solo elettronica viene tratta tra i banchi del “Fermi”. Il prossimo 26 novembre, nell'aula magna dell’istituto e anche online, verrà presentato “Il delitto di Giarre”, il libro inchiesta sul delitto dei due “ziti”, Toni e Giorgio. Saranno presenti l'autore, Paolo Patanè e altri ospiti. Un incontro per riflettere su discriminazioni e diritti civili che non a caso si tiene proprio al Fermi: il 31 ottobre 1980, infatti, i corpi senza vita di Toni e Giorni, due giovani omosessuali di Giarre, vennero ritrovati proprio dove ora sorge la scuola e che un tempo era ancora campagna, la “vigna del principe”.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia 

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