Giarre, affidati altri lavori di rimozione cenere. Il depuratore in constante emergenza cenere con costi esorbitanti

il prolungamento di via San Matteo chiuso
 

Affidati a una ditta, dall’ufficio tecnico comunale, 10 giorni di lavori per la rimozione della cenere rimasta per strada, specie per gli accumuli che si sono formati a seguito dei recenti temporali. I lavori i fanno seguito a un’ordinanza emanata dall’ex sindaco D’Anna a fine settembre. I lavori, per un importo massimo di 11.712 euro più Iva, sono stati affidati alla ditta Sorbello di Riposto. La cenere raccolta dovrà essere conferita nel centro di recupero provvisorio situato nel territorio comunale. Ad agosto il Dipartimento regionale di protezione civile aveva invitato le amministrazioni comunali a portare a compimento la rimozione delle ceneri vulcaniche e rendicontare le somme impegnate e/o spese.

Intanto, il sito di stoccaggio temporaneo della cenere nel prolungamento di via San Matteo dovrà essere svuotato e tramite ordinanza sindacale sarà, in via momentanea, chiuso per consentire questi lavori.

Di emergenza cenere vulcanica si è parlato pure nell’ultima assemblea del consorzio di depurazione dei liquami, tenutasi qualche giorno fa: a causa, infatti, della sabbia in ingresso a ogni pioggia, l’impianto è in continuo stato di emergenza. La cenere, a contatto con i reflui, diventa rifiuto speciale, con un costo di 130 € a tonnellata per lo smaltimento che grava sui bilanci dei comuni consorziati. Per questo i comuni sono stati invitati a pulire strade e caditorie dalla cenere per evitare l’intasamento del depuratore. Frattanto, a Giarre, come riferisce l’assessore Claudio Raciti, è stata ripristinata la grata e il tombino all’ingresso di via Enna, dinanzi al plesso Monsignor Alessi in cui a ogni pioggia si formava un lago con disagi per alunni, famiglie e personale scolastico.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia 

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