Giarre, il parco Jungo meta di tossicodipendenti nuovi interventi e nuovi danni

 

foto di Santo Di Guardo

Continua il braccio di ferro sul parco Jungo che sarà una delle tante sfide a cui dovrà fare fronte la nuova amministrazione Cantarella. Da una parte ci sono gli interventi posti in essere dalla precedente amministrazione, dall’altra parte gli atti vandalici verso il parco (tra cui l’incendio della ludoteca). Ma l’aspetto più allarmante è che l’area a verde è diventata meta di tossicodipendenti. I residenti nella zona all’interno del parco avevano rinvenuto delle siringhe ma molte di più ne hanno trovate i percettori del reddito di cittadinanza che, attraverso i Progetti di utilità collettiva (Puc), hanno effettuato per conto del Comune, attività di giardinaggio e rimozione dei rovi all’interno del parco. In particolare, sono state rinvenute moltissime siringhe da eroina.

In questi giorni, all’interno dello spazio a verde, proprio davanti alla ludoteca incendiata, vengono collocati i giochi per i bambini. Come si ricorderà, in quasi tutti i comuni negli ultimi mesi sono state collocate attrezzature ludiche per i bambini, grazie a fondi nazionali per le infrastrutture sociali del sud. Quindi, non sono stati realizzati con fondi comunali. All’interno del parco Jungo in questi giorni si sta montando un castelletto, quasi completato, fruibile anche da bambini con disabilità motoria, sulla sedia a rotelle. Il parco, grazie a delle scivole, è fruibile anche da chi si trova sulla sedia a rotelle. Sono state collocate anche un’altalena e una giostra e in tutta l’area sono posizionati dei tappetini che servono per ammorbidire gli urti o eventuali cadute. Il timore dei residenti è che questi giochi siano presto oggetto di atti vandalici, visto che tutto il parco non ha frequentazioni serene.

Il portone principale era stato chiuso dalla precedente amministrazione con tanto di catena e lucchetto e la ringhiera mancante, lato via Veneto, era stata saldata. In questo modo si è cercato di inibire l’ingresso al parco, ma solo apparentemente in quanto i residenti testimoniano di vedere persone che entrano dentro il parco, scavalcando la recinzione, salendo dalle aiuole adiacenti l’ingresso principale.


 Un ulteriore ingresso secondario si trova sul lato di corso Europa, il cancelletto si era rotto (o era stato rotto) più volte. Alla fine, l’ex assessore Dario Li Mura piuttosto che ripristinarlo ha preferito murarlo. Ma anche in questo caso non si è riusciti a inibire l’accesso al parco visto che qualcuno ha creato un varco, sfondando una parte dei mattoni di cemento che erano stati collocati. Ieri il muro è stato di nuovo ripristinato ma è chiaro che è in corso una battaglia tra il Comune e l’illegalità. I residenti nella zona chiedono l’installazione di telecamere di videosorveglianza e anche che vengano effettuati dei controlli da parte delle forze dell’ordine. La precedente amministrazione aveva chiesto  dei preventivi per collocare delle telecamere, non arrivando a ultimare l’iter che a questo punto toccherà all’amministrazione entrante completare.   

Nei mesi scorsi dentro il parco più volte sono intervenuti sia i carabinieri che i vigili del fuoco per spegnere alcune palme a cui era stato dato fuoco. I carabinieri, invece, erano intervenuti per alcune risse che si erano verificate dentro l’area a verde. Tutti episodi inquietanti, culminati nell’incendio della ludoteca, uno dei pochi servizi comunali dedicato ai minori. Insomma, uno dei parchi cittadini più importanti, nel cuore di una zona residenziale densamente abitata, invece di essere un luogo di svago per famiglie e bambini è di fatto un ghetto frequentato da tossicodipendenti.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 21 ottobre 2021

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