Giarre cenere: svuotato un sito ma "ne restano mille"

 


E’ stato svuotato dalle montagne di cenere vulcanica lo spiazzo di via Ungaretti, attiguo alla villetta con la statua di padre Pio. I residenti avevano chiesto con forza lo svuotamento del sito e avevano pure sottoscritto una petizione. Ma l’assessore alla protezione civile Alfio Previtera precisa che si sta seguendo un ordine stabilito e che dopo il sito di via Ungaretti sarà svuotato largo Baden Powell, in via Maccarrone. La cenere che si trovava in via Ungaretti, e quella di largo Baden Powell, viene portata nell’azienda Bosco di Mascali, specializzata nel riciclo di materiali inerti. Il Comune ha siglato una convenzione con questa piattaforma che si occupa anche di eliminare dalla sabbia tutte le impurità, ad esempio i sacchetti di plastica e i rifiuti che i cittadini vi hanno impropriamente mischiato. L’assessore spiega che la ditta è dotata, tra l’altro, di un grande escavatore e di un grande camion che fa la spola tra il sito di stoccaggio e la piattaforma. I cittadini sono invitati a non depositare più sabbia vulcanica nei siti che vengono puliti. Operazione non facile, molti tetti, molti spazi privati devono essere ancora puliti, magari perchè erano stati puliti ma poi “risporcati” dall’Etna.

L’assessore anticipa che si sta predisponendo un’ordinanza che dispone di conferire la cenere in un unico sito: l’area del prolungamento di via San Matteo. L’assessore spiega che nell’area della pista di go cart ci sono ancora oltre 750 camion di cenere da togliere. In uno slargo attiguo la cenere è stata compattata e spianata, qui si potrà continuare a conferire cenere. L’operazione serve per permettere di pulire tutti i siti di stoccaggio temporaneo che erano stati indicati nelle precedenti ordinanze. A questi vanno aggiunti i siti impropri di stoccaggio temporaneo creati dai cittadini, ad esempio l’area antistante il plesso Michele Federico Sciacca in viale Aldo Moro e la piazza di via Berlinguer. Il sindaco Angelo D’Anna e l’assessore Previtera invitano i cittadini, per quanto possibile, a velocizzare le operazioni di pulizia. Ma, in base all’esperienza degli altri anni, è chiaro che ci vorranno mesi perché la città sia del tutto pulita, ammesso che l’Etna si fermi.

Intanto, sino a ieri, le ditte che hanno lavorato sinora per rimuovere la cenere dalle strade non hanno ancora ricevuto pagamenti, neanche i soldi della prima tranche già arrivati al Comune, circa 177mila euro. L’assessore Previtera riferisce che a giorni saranno pagate. Inoltre il Comune attende i soldi della seconda tranche che ammontano a circa 450mila.

E ancora restano le 4000 caditoie stradali per il deflusso delle acque piovane da pulire. Previtera riferisce che intanto i percettori del reddito di cittadinanza stanno pulendo delle caditoie che si trovano nella zona a monte di Giarre.

MGL

Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 28 settembre 2021

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