Giarre cenere: novità nell'elenco dei siti per lo stoccaggio temporaneo

 

In giorni come questi a Giarre la sveglia non la canta il gallo, né la suona l’orologio. Molto probabilmente a svegliare ci penserà il soffiatore di un vicino che sposta la cenere dal tetto, dalla terrazza o nel cortile. C’era chi aveva appena fatto pulire, a pagamento, il tetto; chi aveva pulito le grondaie, in vista delle piogge di fine estate. Adesso si deve ripetere tutto da capo. Il danno economico patito dai residenti di questa porzione di Sicilia troppo spesso viene dimenticato, ma ancora ci sono da risarcire i comuni e le ditte che hanno lavorato e che aspettano di essere pagate.

L’assessore alla Protezione civile, Alfio Previtera, riferisce che ieri mattina è stata verificata la situazione su tutto il territorio giarrese: le frazioni di San Leonardello, Carrubba e Santa Maria la Strada sembrano essere state risparmiate. Ma nella striscia di territorio colpita la cenere arriva ad essere 2,1 kg per metro quadrato, da qualche parte pure 4 kg. La nuova caduta di cenere si è verificata mentre erano a lavoro delle ditte per pulire, per l’ennesima volta, le strade. Tutto da rifare. «Abbiamo ritenuto opportuno – dice l’assessore Previtera - dirottare le ditte, distribuite su 4 zone della città, per pulire le piazze». La coltre di cenere formatasi è molto più spessa rispetto agli eventi precedenti, e a breve riapriranno le scuole e si dovrà correre per rimuoverla.

La consueta ordinanza sindacale emessa, dopo ogni pioggia di sabbia vulcanica per limitare la velocità, contiene altre indicazioni riguardanti le zone di stoccaggio temporaneo. Alcune, ormai stracolme, si inizia a svuotarle. Il parcheggio attiguo allo stadio regionale, in viale Aldo Moro, non era mai stato indicato per il deposito di cenere, in realtà il sito indicato era lo spiazzo vicino al campo detto “la gabbia”. Il parcheggio attiguo allo stadio è stato ripulito in vista della ripresa delle partite di campionato, ma già qualcuno vi ha abbandonato cenere, pur avendo trovato l’area del tutto pulita. Così come riferisce l’assessore Previtera, non si potrà più depositare cenere nel piazzale Baden Powell di via Maccarrone, perché è stracolmo, e si è preferito indicare il piazzale antistante Lidl che ha il pregio di non trovarsi vicino alle case. Non si dovrà conferire cenere neanche nell’area che era stata individuata a Carrubba, né nel piazzale antistante l’autoparco di Trepunti (pure stracolmo), né in via Russo, ormai pulita e troppo vicina alle case. E’ stata per così dire “istituzionalizzata”, invece, l’area di via Damasco, dove di solito si forma una discarica di rifiuti. «Invitiamo a usare i vari siti – spiega Previtera – solo per conferirvi cenere vulcanica sfusa e non per abbandonarvi di tutto. Gli anziani che non possono trasportare i sacchi di sabbia possono lasciarla davanti alla porta, ma questa non può essere la regola». Intanto, gli abitanti di questo pezzetto di isola stanno sempre più guardando con timore e stanchezza che con meraviglia il profilo più bello dell’Etna, quello che si vede dal versante jonico e che per chi vive qui rappresenta la linea dell’orizzonte. 

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 31 agosto 2021

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