Giarre, riprende rimozione cenere ma stavolta la cenere va in un impianto di recupero inerti

 

Come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Angelo D’Anna in un video, sono iniziati ieri, per l’ennesima volta, i lavori di rimozione della cenere dalle vie cittadine. Si è partiti, stavolta, dalle frazioni di San Giovanni Montebello e Macchia. Ieri, due ditte sono entrate in azione, entro domani inizieranno a lavorare altre due ditte ed entro la settimana inizierà a lavorare una quinta ditta. D’Anna il 4 agosto aveva emanato l’ordinanza n°141 per consentire le procedure di somma urgenza.

La novità più importante di questa nuova serie di lavori è che la cenere raccolta non sarà portata nell’area di stoccaggio transitoria del prolungamento di via San Matteo a Trepunti (ormai stracolma) ma direttamente in un impianto recupero inerti con impianti a Nunziata e Macchia. Il costo di conferimento è molto basso e si evita di stoccarla nel territorio.

Il sindaco Angelo D’Anna ricorda ai cittadini che la cenere raccolta negli spazi aperti privati va conferita sfusa nei centri di stoccaggio temporaneo perché la ditta di impianto di recupero inerti prende la cenere vulcanica sfusa. «Abbiamo stimato una spesa di poco più di 20mila euro per raccogliere e trasportare la cenere raccolta per strada nell’impianto di recupero inerti a Macchia – spiega il sindaco– mentre per rimuovere le 30mila tonnellate di cenere accumulate nei mesi scorsi nell’area del prolungamento di via San Matteo a Trepunti e nelle aree di stoccaggio temporaneo abbiamo stimato un costo di mezzo milione di euro».

Le caditoie stradali per il deflusso delle acque meteoriche  restano ancora occluse. Il primo cittadino riferisce che la Protezione civile regionale aveva dato indicazione alle Srr (Società per la regolamentazione del servizio gestione rifiuti) di individuare una ditta che fornisse gli operai per manovrare un apposito mezzo della stessa Protezione civile per la bonifica delle caditoie. «Ad oggi non è arrivata alcuna indicazione – dice il sindaco – eventualmente chiederemo che si possa adottare una soluzione alternativa, ad esempio che il Comune possa incaricare una ditta per svuotare le caditoie. Frattanto con la Igm (la ditta che gestisce il servizio rifiuti) puliremo una serie di caditoie, così come previsto dal capitolato».

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 10 agosto 2021

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