Giarre, nuova pioggia di cenere di fine agosto

 


"Questa è una delle piogge di cenere più gravi tra quelle che si sono verificate in questi sei mesi, paragonabile per entità a quella del 7 marzo e a quella tra il 31 luglio e il primo agosto".

È esausto il sindaco di Giarre Angelo D'Anna, così come tutti i residenti dopo l'ennesima e abbondante pioggia di cenere e stavolta anche lapilli. L'evento si è verificato mentre era in corso il rientro dal mare, con il solito incolonnamento di auto sulla statale. Molti hanno cercato riparo sotto le tettoie delle pompe di benzina, si è creato il caos e per strada si è sollevato un polverone. Un momento difficile in cui il primo cittadino si è sentito abbandonato dalle istituzioni superiori. 

"Nell'arco di 2 ore -dice- ho ricevuto solo una telefonata dalla centrale operativa della protezione civile, che chiedeva se era in corso una pioggia di cenere, e dai Carabinieri che chiedevano se avrei adottato provvedimenti. Nessun'altra autorità ha chiamato. Io la cenere non so più come toglierla e dove portarla". In base alle vigenti non può essere dichiarato lo stato di emergenza che permetterebbe interventi più celeri e la possibilità di accedere a maggiori risorse. D'Anna in questi mesi ha proposto che sia adottata una norma ad hoc, oppure che la Protezione civile metta a disposizione dei comuni delle ditte reperibili prontamente dopo ogni evento, oppure ancora l'istituzione di un fondo a cui I comuni possano attingere dopo ogni evento. Già ieri amministrazione e funzionari hanno effettuato una ricognizione, oggi in programma una riunione operativa

mgl

Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 agosto 2021

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