Emergenza randagismo a Macchia: l'Arca chiede lo smembramento di un pericoloso branco di cani

 

Un pericoloso branco di cani si è formato nella zona fontane dell’acqua San Paolo a Macchia. Lo denuncia l’associazione animalista Arca che ha scritto una lettera al sindaco, all’assessore alle politiche animaliste e per conoscenza al comandante dei vigili urbani e al dirigente veterinario dell’Asp per chiedere che «Si intervenga urgentemente per risolvere un’allarmante situazione di randagismo canino creatasi in via Damasco. In tale posto stazionano oltre 10 cani randagi, di taglia medio-grande, tra cui 3 femmine non sterilizzare, 2 sterilizzate e identificate come cani di quartiere, 3 cuccioloni di circa 5mesi e 3 maschi, a cui spesso, quando le femmine sono in calore si aggregano numerosi altri cani maschi». L’associazione, presieduta da Maria Grazia Bechini, riferisce che dal 2019 ha chiesto la sterilizzazione delle 3 cagne, da catturare con tele narcosi. A gennaio 2021, dopo tanti solleciti, il comune si è attivato per la cattura di una cagna, poi più nulla per mancanza di fondi. Ma le cagne hanno di nuovo partorito numerosi cuccioli di cui si sono fatti carico i volontari, sia economicamente che per farli adottare; ma la situazione non è più sostenibile.


«Gli abitanti della zona sono esasperati – scrive l’Arca - anche perché i cani inseguono abbaiando con fare minaccioso le macchine e i motorini, mettendo a rischio l’incolumità delle persone. Inoltre, hanno ucciso nella zona numerose galline e tantissimi gatti. I residenti hanno anche minacciato l’avvelenamento dei cani». L’Arca chiede interventi urgenti per lo smembramento del branco e la sterilizzazione delle cagne.

L’assessore alle politiche animaliste Ermelinda Nicotra sapeva già tutto ma riferisce che, a seguito dell’insediamento di un commissario ad acta per il pagamento di un debito fuori bilancio del 2016, sono stati prosciugati vari capitoli di bilancio, tra cui quello del randagismo: «Intervenire in via Damasco – dice - non è un problema di volontà, ci troviamo con le mani legate: se potrò fare qualcosa interverrò».  

MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 luglio 2021

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