A Sant'Alfio un incontro su come proteggere e valorizzare i monumenti della natura

 Il castagno dei 100 cavalli di Sant’Alfio, sabato, ha fatto da cornice all’happening “La bellezza dei monumenti della natura. Il castagno millenario, il racconto dei viaggiatori idee per il futuro” organizzato da Legambiente Sicilia. L’incontro rientra nel progetto “Preziose per natura” che vuole contribuire a far raggiungere alla Sicilia, nel 2030, il 30% di territorio e mare protetti. Il primo gradino è la conoscenza del patrimonio naturalistico siciliano che, come ha sottolineato il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna:«Non è da meno rispetto ad altre regioni magari più sensibili alla tutela dell’ambiente».

Moderati dal giornalista Mario Pintagro, vari esperti sono intervenuti. Impossibile non parlare della piaga degli incendi: «Anche quest’anno – ha detto Zanna - la battaglia contro gli incendi in Sicilia si è persa. A novembre 2020 avevamo inviato a tutte le istituzioni competenti sul tema un documento chiedendo interventi e siamo rimasti inascoltati. Dobbiamo reagire: quello che brucia è il nostro futuro». Il prof. Rosario Schicchi, direttore dell'Orto botanico dell'Università di Palermo, indicando il castagno santalfiese ha spiegato: «Se non deturpiamo il luogo dove questi monumenti della natura vivono noi gli allunghiamo la vita. Dobbiamo evitare interventi inopportuni. Questa pianta millenaria quanti cambiamenti climatici avrà visto? si è saputa adattare dimostrando quella resilienza di cui oggi si parla tanto». La professoressa Emilia Poli Marchese, ordinaria di botanica all’Università di Catania, ha ricordato le caratteristiche del castagno dei 100 cavalli, l’età non è determinata ma oscillerebbe tra i 2000 e i 4000 anni. Nel 1780 furono misurati 58 metri di circonferenza, rami inclusi. Nel 1965 è stato dichiarato monumento nazionale e nel 2006 il riconoscimento Unesco. Oggi l’albero ha una circonferenza di circa 22 metri, è alto 22 metri ed è costituito da tre polloni.

 L’ex sindaco Leonardo Patti ha ricordato alcuni eventi storici: l’incendio del 1923 appiccato da alcuni giarresi per ritorsione contro l’autonomia che S.Alfio aveva ottenuto da Giarre. Poi una ricerca realizzata nel 1999 dall’Università di Udine per il Comune e la Provincia che ha accertato l’unico Dna dei tre polloni: il castagno è quindi pianta unica. E, infine, l’esibizione di Lucio Dalla nel 2012 che qui eseguì tre canzoni. Un patrimonio di storia e cultura da tutelare, anche con una legge apposita per gli alberi monumentali: questo l’auspicio finale sortito dall’incontro.

Maria Gabriella Leonardi

Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 23 agosto 2021

Commenti