Giarre, Puliamoilparco Jungo

 

Il parco Jungo diserbato e ripulito dalla folta vegetazione e dai rifiuti, ieri mattina, grazie a un lavoro a più mani che ha visto in campo i percettori del reddito di cittadinanza, studenti del Liceo Amari e dell’Agrario Mazzei, Wwf e Protezione civile. L’iniziativa, denominata “PuliamoilParco” è stata promossa dagli assessorati alla cultura, alle politiche ambientali e al decoro urbanoretti rispettivamente da Ermelinda Nicotra, Davide Camarda e Alfio Previtera.


Al momento al Comune è in servizio un solo giardiniere, fin quando il Comune è in dissesto non può assumere altro personale e per questo occorre creatività per realizzare i servizi. Ai ragazzi che hanno partecipato alla giornata sono stati forniti sacchetti e guanti, mentre la Igm ha portato via gli sfalci vegetali e i rifiuti raccolti.


«Quello di oggi è un modello virtuoso che andrebbe sempre più sviluppato sul territorio comunale», ha commentato il sindaco Angelo D’Anna: «Tantissime sono le aree a verde e i parchi, molti dei quali mai utilizzati dalla popolazione – ha aggiunto -. Queste forme di collaborazione, le adozioni, il prendere in carico, da parte dei residenti del quartiere, le aree a verde diventa quanto mai importante».

Il parco ripulito non può restare poi chiuso. Uno dei problemi annosi della città è la mancanza di personale che garantisca l’apertura e chiusura dei parchi. Per il parco Jungo l’assessore Camarda riferisce che «Percettori del reddito di cittadinanza provvederanno all’apertura e chiusura del parco».

Rimane poi la ferita della ludoteca, devastata, nei mesi scorsi, da un incendio. L’amministrazione per il parco Jungo ha ancora a disposizione circa 50mila euro. Ma, come spiegano i tecnici comunali, 50mila euro non sono sufficienti per recuperare anche i danni causati dall’incendio nella ludoteca in quanto occorre, innanzitutto, risanare il muretto a giro che corona l’anfiteatro: sono, infatti, presenti infiltrazioni di acqua piovana che rendono inagibili i locali sottostanti. Per un ristrutturazione complessiva occorre quindi un progetto corposo e somme maggiori; l’anfiteatro però è utilizzabile.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia l'8 giugno 2021

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