Giarre, la guerra dei video: un video degli operatori ecologici accusa i cittadini di non differenziare i rifiuti

 

Ormai è guerra di video. Nelle scorse settimane un video, postato da un cittadino sui social, riprendeva gli operatori del servizio di igiene urbana mentre scaricavano nella vasca di un loro mezzo il contenuto di diversi bidoni di differenziata, o di presunta differenziata. Ne sono scaturite polemiche e gli operatori sono stati accusati di mischiare i rifiuti differenziati da cittadini. A queste critiche ha risposto un rappresentante sindacale degli operatori che spiegava che nei bidoni carrellati che si vedevano nel video, e che sono esposti all’esterno dei condomini, erano conferiti, in realtà, rifiuti di tutti i tipi. Si trattava quindi di rifiuti indifferenziati e un video girato a distanza non arriva a filmare il contenuto dei bidoni. Adesso è Tino Cucè, rappresentante degli operatori ecologici aderenti alla Cgil, che in un video mostra uno dei tanti siti dove i cittadini abbandonano i rifiuti senza effettuare la raccolta differenziata. Il video, in particolare, è stato filmato in via Carolina, all’altezza del Duomo. Riprende una micro discarica perenne, probabilmente riconducibile ad attività economiche della via Callipoli.«Vedete la raccolta differenziata? – dice Tino Cucè - Poi dicono che sono gli operatori che non sanno fare il loro lavoro. A me sembra che i cittadini non eseguano il proprio dovere di differenziare i rifiuti. Questa è tutta la “differenziata” che ogni giorno gli operatori di questa zona trovano». In particolare, nel giorno in cui è stato girato il video in via Carolina, zona verde, dovevano essere raccolte carta e umido ma nella micro discarica non c’era nè l’uno né l’altro.

Con i botta e risposta non si arriverà a niente, ma la vicenda pone il problema dei mancati controlli che sinora sono stati episodici mentre invece, per potere scardinare le cattive abitudini, è necessario che i controlli siano frequenti. Tra le azioni più efficaci per contrastare l’abbandono di rifiuti vi è l’apertura di sacchetti alla ricerca di tracce che possano ricondurre all’identità di chi ha lasciato i rifiuti senza rispettare le regole. Anche questo in passato sperimentato a Giarre ma episodicamente.

Sulla questione abbiamo interpellato l’assessore all’ecologia Davide Camarda che in proposito ha risposto: «Ci sono quattro agenti di polizia municipale assegnati a questo servizio. Il comandante di recente è andato via. Di concerto con l’assessore alla polizia municipale incontreremo chi è stato incaricato per guidare adesso il comando al fine di pianificare azioni di controllo e repressione».

Oltre alla repressione occorrerebbe anche una nuova campagna di comunicazione e sensibilizzazione: ancora molti giarresi neanche sanno a quale zona appartengono.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 4 giugno 2021

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