Giarre, il Consiglio comunale vota la soppressione dell'archivio notarile

 

Con 5 si, 1 no e 3 astenuti il Consiglio comunale ha votato per la soppressione dell’archivio notarile mandamentale. Da un anno la proposta era ferma all’ordine del giorno e un anno fa il Consiglio notarile di Catania e Caltagirone aveva chiesto il mantenimento dell’archivio notarile, istituito dal Mnistero di grazia e giustizia nel 1950. A chiedere con forza di trattare l’argomento il consigliere Fabio Di Maria: «In questi anni – dice - il Comune ha pagato circa 26mila euro l’anno  per l’archivio, incassando circa 500 euro l’anno per una quindicina di atti. Gli altri comuni avrebbero dovuto contribuire e Giarre avrebbe dovuto pagare solo 10mila euro. In realtà tutto ricadeva su Giarre. Il servizio non è realmente soppresso ma spostato su Catania». Dopo la dismissione della sede di via Teatro i documenti sono stati portati nell’ex caserma, inagibile, di Macchia. Secondo Di Maria in pratica nessuno ne avrebbe più fruito e poi ha rilevato che si continuava a pagare, da anni, circa 1100 euro al mese al reggente del servizio, l’ex dirigente comunale Maurizio Cannavò, ora trasferitosi a Ragusa. «Il dott. Cannavò – dice Di Maria - ha comunicato che dall’1 giugno avrebbe cessato ogni servizio a Giarre, tranne quella di reggente dell’archivio notarile. Dall’amministrazione non è arrivata alcun tipo di proposta: perché veniva retribuito un dirigente 1100 euro al mese per un servizio che poteva essere gestito gratis?». La seduta è stata molto accesa. In polemica con alcuni consiglieri prima favorevoli e poi contrari alla soppressione Di Maria si è dimesso da presidente della I e della V commissione. Un emendamento di Francesco Cardillo per ridurre i costi e salvare l’archivio non è passato. Il segretario Marco Puglisi ha riferito di attendere da parte di Cannavò la consegna di documenti riguardanti l’archivio che permetteranno di comprendere meglio l’organizzazione del servizio. Per i consiglieri Camarda, Di Prima, Finocchiaro e Maccarrone, occorreva aspettare questi documenti e in polemica sono usciti dall’aula prima del voto.

Amareggiato il presidente del Civico consesso Francesco Longo: «Mi spiace che Giarre abbia perso l’ennesimo servizio – dice -. Avevamo chiesto 15 giorni di tempo in modo che il segretario acquisisse la documentazione; volevamo ridurre i costi o mantenerlo a titolo gratuito, ma non è stato possibile. L’amministrazione è stata assente o presente a tempo». 

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 13 giugno 2021

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