154mila euro per togliere la sabbia vulcanica dal depuratore consortile di Mascali: un problema che durerà per anni

 

Occorre pulire dalla cenere vulcanica i canali dissabbiatori del depuratore consortile di Mascali. Ne va del corretto funzionamento dell’impianto ed è un problema che andrà avanti per anni. E’ quanto emerge dalla corrispondenza tra i vertici del consorzio, il presidente Gianluca Longo e il direttore tecnico Giuseppe Grasso, i sindaci dei comuni consorziati e il Dipartimento regionale della Protezione civile. Ad aprile il consorzio ha segnalato ai sindaci e alla protezione civile che occorreva rimuovere la cenere vulcanica che arrivava copiosa all’impianto. «La sabbia – ha scritto Longo - è arrivata e continuerà ad arrivare in ingresso all’impianto di depurazione tramite le caditoie stradali ed i canali di scolo delle acque meteoriche in quantità straordinarie, creando disservizi al normale funzionamento dell’impianto (e potenziali danni alle apparecchiature elettromeccaniche) e comportando la necessaria costante pulitura dei canali dissabbiatori e successivo smaltimento del rifiuto generato, con aggravio sui bilanci dell’Ente Consorzio». A maggio la Protezione civile regionale ha risposto ricordando che i comuni erano stati sollecitati a rappresentare i danni alle strutture e alle infrastrutture di competenza e ha invitato i sindaci a rappresentare, quindi, anche i costi che ha sostenuto o deve sostenere il consorzio di depurazione. La risposta del consorzio è di qualche giorno fa: nel totale i costi, sostenuti e da sostenere, ammontano a 154mila,438 euro. Ogni comune dovrà corrispondere in base alle quote consortili nei relativi bilanci annuali: Giarre 97mila 621; Riposto 48mila448 euro; Mascali 6mila941; Fiumefreddo di Sicilia 1345 e Sant’Alfio 80,94 euro. La somma più cospicua è quindi per Giarre e Riposto. Il presidente Longo e il direttore Grasso precisano che si tratta di costi non previsti nella normale gestione dell’impianto di depurazione che si dovranno sostenere per un periodo medio-lungo. Il quadro economico è formato da impegni di spesa già effettuati e in fase di liquidazione, nonché di ulteriori spese da sostenere in previsione di un ciclo di lavorazione che si dovrà eseguire ogni volta che si verificheranno eventi piovosi nell’arco temporale di anni.

MGL

Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 22 giugno 2021

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