Giarre: il Comune continui a gestire in autonomia il servizio idrico

 

Il Comune di Giarre non partecipi alla gestione unitaria d’ambito del servizio idrico ma mantenga la gestione autonoma. Lo ha deliberato il Consiglio comunale nell’ultima seduta. Per legge la gestione del servizio idrico deve passare all’Assemblea territoriale idrica (Ati). Tuttavia, come ha spiegato durante la seduta il segretario generale Marco Puglisi:«La normativa nazionale consente ai comuni con determinate caratteristiche di continuare la gestione autonoma del servizio tramite decisione del Consiglio comunale».

Il Comune di Giarre gestisce il servizio idrico in proprio da sempre e in consorzio con i comuni vicini gestisce il depuratore. La gestione del servizio idrico complessivo o passa all’Ati, depurazione compresa, oppure si deve formulare una richiesta all’Ati per continuare a gestire in modo autonomo il servizio idrico. Inoltre, come ha riferito Puglisi, durante l’assemblea del consorzio si è discusso di estendere le competenze del consorzio che ha sede a Mascali a tutto il servizio idrico integrato, e non solo alla depurazione, qualora l’Ati consentisse a Giarre e agli altri comuni del consorzio di gestire in autonomia il servizio. «E’ una proposta che andrebbe comunque condivisa con l’Ati – ha precisato Puglisi – perché la normativa nazionale impone di trasferire la competenza complessiva all’Ati. Se l’Ati dovesse aderire, potrebbe tenere in considerazione che alcuni comuni, comunque facenti parte dell’Ati, possano avere una gestione autonoma». Quindi la delibera del Consiglio comunale non è una decisione definitiva, ma il punto di partenza per avanzare una proposta formale all’Ati per potere continuare a gestire il servizio in autonomia.  Altri comuni del consorzio hanno adottato analoga deliberazione e già sono stati sentiti dall’Ati. «Abbiamo deliberato all’unanimità affinchè la gestione dell'acqua resti autonoma e in mano all’associazione di comuni che già gestisce la depurazione – dice il presidente del Civico consesso Francesco Longo -: abbiamo visto che quando società esterne gestiscono ciò che ci riguarda ci sono problemi. Sono soddisfatto perché dalla delibera si evince che quando si tratta di un bene pubblico non c'è maggioranza nè opposizione».

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 16 maggio 2021

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