Giarre, ordinanza per lo sgombero delle palazzine Iacp, si cerca sistemazione per occupanti

 

Adesso è ufficiale: le palazzine di contrada Rovettazzo, dello Iacp di Catania, devono essere sgomberate. Ieri il sindaco Angelo D’Anna ha emesso l’ordinanza che dispone lo sgombero immediato delle palazzine A, B e D fino al completamento dei lavori di ripristino della sicurezza statica degli immobili ed al rilascio delle attestazioni di agibilità.

«L’ordinanza è un atto che non posso non emettere proprio perché potrebbe derivarne un’emergenza» dice D’Anna. Dai carotaggi e dalle analisi effettuate sugli immobili emergono criticità tali che rendono necessario lo sgombero. Ma il Comune non è in grado di dare una sistemazione a chi ci vive: «Tra famiglie proprietarie, regolari, in fase di regolarizzazione e abusivi ci saranno 17 nuclei, una cinquantina di persone in difficoltà – aggiunge D’Anna - occorre una soluzione e non può trovarla da solo il Comune. Già abbiamo avuto difficoltà con le 6 famiglie della palazzina C di cui 4 sono ancora nel centro diurno di via Berlinguer: a maggior ragione se si aggiungono altri 17 nuclei. E’ un problema che richiede il coinvolgimento di tutte le istituzioni».  

Il Comune ha chiesto all’Ipab Marano di potere ospitare in via emergenziale le famiglie nella struttura di via Luigi Orlando. In una riunione in Prefettura è emerso che per la messa in sicurezza delle palazzine (la C sarà demolita e ricostruita) lo Iacp ha presentato un preventivo di 2milioni e 800mila euro e 22 mesi di lavori. Per questo il sindacato degli inquilini Sunia ha proposto l’inserimento nel bando di gara della clausola dell’ospitalità delle famiglie sgomberate per il periodo di durata dei lavori. In una lettera indirizzata al presidente della Regione, agli assessorati regionali alla famiglie e alle infrastrutture, allo Iacp, al Prefetto e al sindaco la segretaria generale regionale del Sunia, Giusy Milazzo, e la responsabile del Sunia Giarre, Grazia Elena Pulivirenti, scrivono «Pensiamo che in questa fase particolarmente difficile anche a causa della pandemia è indispensabile una stretta collaborazione tra Enti e Istituzioni per sostenere i soggetti più fragili o in difficoltà». Frattanto gli occupanti sono disperati. Uno dei proprietari chiede che si trovi una sistemazione anche per i 5 nuclei che non sapevano di acquistare dallo Iacp case costruite con cemento depotenziato.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 marzo 2021

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