Giarre, nel libro "Lui era mio padre", la storia dimenticata degli Internati militari italiani

 

«Questa che sto per scrivere è una storia che non avrei voluto mai conoscere né far conoscere, ma che ha colpito migliaia di essere umani e tra questi le persone a me più care e vicine: mio padre, mia madre e mio marito». Esordisce così Carmela Russo nel suo libro "Lui era mio padre", viaggio tra memorie e vicende familiari in cui ricostruisce la storia di suo padre, Salvatore Russo, originario di Castiglione di Sicilia, un Imi, Italienish Militàr-Internierte (Internati militari italiani), definizione voluta da Hitler per sottrarre i militari italiani alla tutela della Convenzione di Ginevra. «Mio padre – scrive Russo – dopo aver partecipato all’occupazione dell’Albania, ha combattuto in Grecia dove, catturato dai tedeschi, dopo l’8 settembre 1943, viene fatto prigioniero, discriminato ed etichettato come traditore, schiavizzato da Hitler e, al suo rientro, dimenticato dalla Patria, così come i suoi compagni di guerra. Una storia di cui la memoria è rimasta volutamente nel buio per diversi decenni». Salvatore Russo sopravvisse alla guerra ma portò dentro di sé, per tutta la vita, l’incubo del campo di concentramento. «Mia nonna – racconta l’autrice - non riconosceva più quel Salvatore allegro e scherzoso di prima che ora la notte per gli incubi gridava nel sonno, esplodeva in pianto, poi non riusciva a riprendere sonno, litigava forte con i fratelli e poi si pentiva».

Salvatore racconterà alla figlia la sua vicenda. Iniziano a ricostruire i fatti ma poi gli eventi della vita (il lavoro, il matrimonio) fanno accantonare il progetto. «Ora che ho i capelli bianchi – scrive Carmela – nutro la voglia di andare avanti e portare a termine un’opera cominciata a quattro mani». Carmela, che ora vive a Giarre, riordina documenti di famiglia, fa ricerche presso vari enti, ascolta la storia di altri prigionieri viventi. Nel libro narra anche l’eccidio del 12 agosto 1943 dove, tra gli altri, fu trucidato suo suocero, Salvatore Portale. «Carmela Russo si prodigherà perché il 20 settembre possa essere riconosciuto come “giornata dell’internato militare italiano”- scrive nella presentazione il professor Nicolò Mineo -. Non si può non condividere questa istanza, perché è giusto non dimenticare i momenti più tragici e dolorosi della recente storia italiana. E non dimenticare le responsabilità e le connivenze da parte di una certa Italia». Carmela affida queste memorie ai suoi nipoti perché «conoscendo il passato possano contribuire a costruire un futuro migliore». Il libro è disponibile su Ebay. 

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 27 gennaio 2021

Commenti