Giarre, il Museo del presepio è rimasto chiuso ma si è arricchito di nuove opere

 A settembre già sette pullman di turisti, da tutta la Sicilia, si erano prenotati per visitare il Museo del presepio di Giarre. Le restrizioni dovute al covid-19 per quest’anno hanno tenuto chiuso lo scrigno del Museo. Un tesoro che, come riferisce il direttore, Salvatore Camiolo, si è arricchito di nuove donazioni: ben 5 presepi nuovi. La prima è un’adorazione dei magi di Lino Sangiorgio da Motta Sant’Anastasia con figure di Martino Landi di Bagni di Lucca. Poi vi è il presepe “Antichi ricordi” di Pietro Accolla di Paternò (con figure di Montserrat Ribes di Castellar del Vall’es) che riproduce una scena della natività di un paesaggio urbano etneo con curiosi minuscoli manifesti della festa di San Giovanni battista e persino i manifestini del Mago Giusa che, in effetti, tappezzano la provincia.  

Poi c’è il presepe “Gesù nel gregge” di Giuseppe Longo di Aci S.Antonio con figure di Salvatore e Ivan De Francesco di Napoli; e ancora una “Ricerca dell’alloggio trai Trulli” di Carmine Dragone di Montemesola (Ta) con figure di Salvatore e Ivan De Francesco di Napoli e una scena di natività popolare di Giovanni Paina di Codogno, con figure di Francesco Narracci di Conversano (Ba). Tutti i presepi stupiscono per la cura dei dettagli, la riproduzione realistica delle varie scene, l’espressività delle figure. L’opera del presepista di Codogno è stata realizzata durante la pandemia, ma non è la sola.  

Il direttore Camiolo ha, infatti, arricchito il museo di una nuova sezione di presepi di cartoncino realizzati durante il lockdown e quest’anno di pandemia, opere che resteranno a testimonianza di questo frangente, insieme a tre opere del presepista Giacomo Scuri di Villa di Serio (Bg), vittima del covid.

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Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 5 gennaio 2020

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