Giarre, assistenza igienico-personale agli alunni disabili: la competenza ora è delle scuole

 

Da giovedì 7 il Comune di Giarre ha revocato il servizio di assistenza igienico-personale a favore degli alunni con disabilità. La competenza di questo servizio è infatti dello Stato che deve erogare questo servizio attraverso l’amministrazione scolastica ma, evidentemente, non tutte le scuole si sono già attrezzate e alcuni bambini disabili sono rimasti, in questi primi giorni di ripresa scolastica, senza assistenza per andare in bagno. Una situazione spiacevole. I loro genitori dai bidelli si son sentiti dire la famosa frase «Non è mia competenza». Un ritardo a cui occorre al più presto porre rimedio per evitare che di mezzo ci vadano i bambini che già hanno le loro difficoltà.

In una lettera alle cooperative che si occupavano di questo servizio il dirigente della I area, Maurizio Cannavò, ha scritto: «A seguito dell’emanazione del recente parere del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana n.115 del 8/5/20 anche in Sicilia la competenza in materia di erogazione del servizio igienico personale in favore di alunni con disabilità permane in capo allo Stato che deve provvedere per il tramite dell’Amministrazione scolastica e dunque a mezzo dei collaboratori scolastici formati, considerato che questa amministrazione ha erogato il suddetto servizio fino al 31/12/20, al fine di consentire il completamento dei percorsi formativi ai collaboratori scolastici, con la presente si revoca il servizio di assistenza igienico personale in favore degli alunni con disabilità dal 7 gennaio 2021». L’assessore all'istruzione, Dario Li Mura, in proposito conferma il passaggio di competenze e ci ha riferito: «L’ufficio scolastico regionale ha disposto la formazione dei bidelli. La legge dispone questo servizio a carico dell’amministrazione scolastica nazionale per il tramite delle scuole e così avviene in tutta Italia. Noi, nelle more che venissero formati, abbiamo erogato il servizio. Adesso tocca alle scuole erogarlo anche perché il Comune deve, obbligatoriamente, erogare il sevizio di Asacom (Assistente all'autonomia e alla comunicazione) i cui costi sono cresciuti».

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Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 9 gennaio 2020

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