Giarre, oggi in Municipio la prima unione civile, nell'anniversario del delitto di Toni e Giorgio

 


Alla fine tutte le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno ridotto all’essenziale quello che è un appuntamento storico per Giarre: la prima unione civile celebrata nel municipio nel giorno in cui ricorrono i 40 anni da un famoso delitto di due giovani omosessuali giarresi, Toni e Giorgio, che suscitò tantissimo scalpore a livello nazionale, al punto che dal movimento di protesta che ne scaturì nacque l’Arcigay. L’unica cosa che si terrà sarà l’unione civile di Massimo Milani e Biagio Gino Campanella. Anche lo spettacolo teatrale che doveva tenersi nell’auditorium del Liceo “Leonardo” non si terrà.

Massimo e Gino ormai convivono da tanti anni. Un periodo di malattia particolarmente difficile vissuto durante il primo lockdown li ha portati alla decisione di unirsi civilmente, scegliendo Giarre, nel ricordo di due giovani che 40 anni fa non poterono vivere serenamente la loro relazione.

Frattanto, nell’Istituto d’istruzione superiore “Fermi-Guttuso”, guidato dal dirigente Gaetano Ginardi, qualche giorno fa, ha preso il via il progetto “Alterità e pari opportunità”, seguito dalle docenti Alessandra Nucifora per l'Istituto tecnico "E. Fermi" e Giusy Torrisi per il Liceo artistico "R. Guttuso. Tramite internet alunni e docenti delle classi quinte hanno ascoltato la testimonianza del dott. Paolo Patanè, originario di Giarre e già presidente dell’Arcigay nazionale. Per i tutti è stato molto toccante scoprire che i cadaveri di Toni e Giorgio, nel 1980, vennero ritrovati dove ora sorge la presidenza del "Fermi-Guttuso".

La memoria di quanto è accaduto a Giarre in quel lontano 1980 non si perderà grazie anche al contributo di Mario Cateno Cavallaro, funzionario comunale con la passione per la storia locale e già autore di vari libri. A breve pubblicherà il volume dal titolo “1980 I fatti di Giarre. Il delitto di due giovani gay”, testo in cui viene effettuata una ricostruzione dei fatti, attraverso gli articoli apparsi sui giornali dell’epoca: La Sicilia ma anche Corriere della Sera, Espresso Sera, Giornale del Sud, La Repubblica, La Stampa, L’Ora, Panorama e Stampa Sera.


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Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 ottobre 2020

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