Giarre, gestori delle palestre amareggiati ma non si arrendono. Un pub, costretto a chiudere, dona le scorte in beneficenza

Questo secondo semi lockdown è un duro colpo per tanti operatori economici che si stavano riprendendo dal primo. Sui social, gestori di palestre, scuole di danze comunicano con la loro clientela, non nascondendo l’amarezza; in tanti non si arrendono. «Non ci vogliamo esprimere su nulla. Solo tanta tristezza e amarezza! – scrivono Andrea e Gaetano, gestori di una palestra - . Ma nonostante tutto saremo pronti a ripartire il 24 novembre. Non smetteremo mai di credere in quello che facciamo con passione!».

I gestori di palestre negli ultimi mesi hanno rassicurato la clientela sulla sicurezza e sul rispetto di tutte le norme anticovid nelle loro strutture e attuato tutte le prescrizioni sin nei particolari, facendo anche investimenti. Essere costretti a chiudere appare ora come una beffa e una mancanza di rispetto verso i loro sforzi. Delusi i gestori della piscina: «I nostri centri sportivi – scrivono - hanno ricevuto controlli dei Nas dei Carabinieri per la verifica del rispetto delle normative anti covid-19. Tutte le verifiche hanno avuto esito positivo e i rappresentanti dei Nas si sono complimentati con l'organizzazione della nostra società. Ringraziamo i nostri amici e tesserati che con il loro comportamento rispettoso ci hanno permesso di dimostrare che fare sport nel nostro impianto è assolutamente sicuro. Grazie a tutto lo staff che ha operato in modo impeccabile per garantire la sicurezza e la salute di tutti noi. Ironia della sorte, il nuovo Dpcm ha fatto sì che palestre e piscine rimarranno chiuse almeno fino al 24 novembre. Non ci arrenderemo mai, nel frattempo diamo appuntamento a tutti i nostri tesserati per quella data, nella speranza di ricominciare la nostra attività in totale sicurezza come sempre».

C’è chi prova a mantenere un contatto con la clientela in questo mese, rifiutando l’idea di non svolgere un’attività essenziale. Ad esempio Ines, che gestisce una palestra di yoga e fitness a Giarre e che rilancia «Benessere, sorrisi, salute sono essenziali! E infatti non ci fermiamo! Continuiamo online ragazzi! Faremo lezione su zoom!». E non è la sola. Francesca, in un’altra palestra giarrese, propone ai suoi utenti di continuare ad allenarsi da casa, seguendo le lezioni su youtube.



Sul fronte della ristorazione, tanti riprendono la strada del servizio a domicilio, già sperimentato durante il lockdown. Un’attività che rende molto meno e che serve soprattutto per continuare a esserci. Si moltiplicano gli appelli a sostenere le attività ristorative locali. Ma la consegna a domicilio non è praticabile per tutti e c’è chi deve chiudere. Un cocktail bar del centro, così come aveva già fatto a marzo, ha deciso di donare le proprie scorte in beneficenza. Un gesto molto apprezzato da amici e clienti e che è stato accompagnato da un messaggio: «Non stancarti mai di fare il bene. Anche se ricevi il male. Ti rimarrà comunque la soddisfazione di non essere come gli altri». I gestori del locale, Alessia Raneri e Antonino Miano, spiegano: «La decisione di donare le scorte si basa principalmente sulla nostra etica personale. In generale non apprezziamo gli sprechi, siamo reduci da un precedente lockdown, anche quella volta ci siamo sentiti in dovere di donare gli alimenti. Per un'azienda, seppur piccola come la nostra, qualsiasi cosa buttata è una perdita enorme. Quindi, se possiamo aiutare chi è meno fortunato di noi, lo facciamo senza ripensamenti».

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Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 28 ottobre 2020

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