Giarre, ritardi nei tamponi ma anche confusione. Non ancora attivata l'Usca, l'Asp cerca personale medico







Solo quattro positivi a Giarre, un dato confortante ma su cui in tanti nutrono dei dubbi e chiedono che vengano effettuati più tamponi. Le attese per essere sottoposti ai tamponi sono lunghe, lo conferma pure l’Asp. Ma c’è anche tanta confusione. C’è il caso di una signora di Giarre, è rientrata in Sicilia da un’altra regione a fine febbraio e si è registrata sul sito. Una decina di giorni fa è stata contattata dall’Asp che le ha comunicato che doveva essere sottoposta al tampone e sarebbe stata ricontattata dal distretto. La signora non esce di casa dagli inizi marzo. In proposito l’Asp ricorda le procedure: i rientrati in Sicilia devono registrarsi sul sito costruire salute, il sito inoltra i file al dipartimento di prevenzione che li gira ai distretti. La competenza per effettuare i tamponi è del servizio igiene pubblica dei distretti sanitari. Chi è rientrato in Sicilia prima del 14 marzo deve restare a casa in quarantena per 14 giorni e poi può uscire, se è asintomatico. Se il soggetto, invece, è rientrato dopo il 14 marzo deve effettuare il tampone allo scadere della quarantena.
Per quanto riguarda i tamponi “comuni”, quindi non a persone rientrate, la procedura prevede che il medico di base effettui la richiesta. L’Asp effettua 100-150 tamponi al giorno e quindi i ritardi sono fisiologici perché i tamponi da fare sono tanti.
Ritorniamo alla signora: essendo rientrata in Sicilia a fine febbraio non deve essere sottoposta a tampone.






 

Frattanto, deve ancora essere attivato a Giarre l’Usca, l’Unità speciale di continuità assistenziale per cui il Comune ha dato all’Asp la disponibilità dei locali dell’ex plesso scolastico di via della Regione. Queste unità di occuperanno di monitorare i pazienti affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare per cui non è necessario il ricovero in ospedale; i pazienti in isolamento domiciliare con possibile infezione da Covid-19, perché contatti stretti o provenienti da zone a rischio; i ricoverati per Covid e dimessi dai presidi ospedalieri. Valuteranno anche i pazienti che si rivolgono all’Assistenza primaria, alla pediatria di libera scelta o alla Continuità Assistenziale con sintomi sospetti per Covid-19. L’Asp, proprio ieri, ha emanato un avviso per acquisire la disponibilità personale medico per le Usca.
MGL
1 maggio 2020





Commenti