Giarre, buche e strade dissestate






Strade come carrarecce, buche stradali quanto voragini, il colpo di grazia lo ha dato l’emergenza sanitaria che ha fatto chiudere le aziende che vendono il bitume al Comune. Cosicché gli operai addetti alla manutenzione, anche se le strade sono state deserte, non hanno potuto lavorare. Alcune arterie sono veri e propri campi minati: la nazionale, all’altezza di Trepunti è una di queste, ma anche via Cairoli o via Massimo D’Azeglio.
In proposito il dirigente Maurizio Cannavò spiega che la ditta che rifornisce il bitume ha lavorato solo due giorni e quindi è stato possibile coprire le buche solo di alcune strade. Tuttavia, da lunedì 4 maggio la ditta riprenderà l’attività, ci si potrà rifornire e potrà riprendere la copertura delle buche. Il Comune, con le sue sole forze, può contare solo su un camioncino piccolo e questo ritarda gli interventi. Per questo, Cannavò riferisce che si sta pensando di incaricare anche una ditta per accelerare gli interventi. Ma per incaricare ditte occorre fare i conti con le pessime finanze comunali.






Altro capitolo sono dei tratti stradali con il manto così rovinato che non è questione di riempire le buche ma occorre del tutto rifare l’asfalto. E’ il caso del tratto finale di via Carolina, sotto l’incrocio con via Alfieri, di un tratto di corso Matteotti, di un tratto di via Principe di Piemonte e di un tratto di via Foscolo, poco dopo la villetta all’incrocio con la nazionale. Prima dell’emergenza covid-19 l’amministrazione aveva individuato i peggiori tratti stradali e si erano anche individuate delle risorse per il rifacimento. Tutto rimasto in aria a seguito dell’emergenza sanitaria che ha portato altri problemi impellenti. «Al momento – spiega il sindaco Angelo D’Anna - stiamo facendo una ricognizione sulle somme disponibili derivanti dagli oneri concessori. Il blocco totale dell'attività degli ultimi 2 mesi derivanti dalla pandemia sta facendo slittare i tempi. Rimangono prioritarie le strade già individuate alla fine dello scorso anno e speriamo di poter gradualmente procedere.  Ricordo che lo stato di dissesto in cui grava l'Ente impedisce accensione di mutui e al momento non ci sono altre forme di finanziamento». Sono stati accertati 20mila euro, ma solo per rifare il tratto più ammalo rato di corso Matteotti ne servono 50mila.

MGL
1 maggio 2020




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