Giarre, sindaci del distretto chiedono che nel territorio siano effettuati più tamponi: diffusione del virus forse sottorappresentata.







Effettuare più tamponi nel territorio jonico-etneo. E’ la richiesta che i sindaci del distretto socio-sanitario di Giarre stanno portando avanti, attraverso la deputazione nazionale del territorio, per avere contezza della diffusione del virus in questa zona, forse sottorappresentata a causa dell'esiguo numero di tamponi effettuati. Ad esempio, a Giarre risultano, ad ora, solo quattro positivi che paiono davvero esigui. «I pochi tamponi effettuati forse hanno determinato una rappresentazione della diffusione del virus limitata – dice il sindaco di Giarre Angelo D’Anna -. Riteniamo sia importante che siano effettuati tutti i tamponi che secondo  le autorità sanitarie sono necessari e che vi siano sottoposti tutti i rientrati: solo a Giarre, dopo il 14 marzo, sono rientrate  almeno 100 persone. Sommando i casi in tutti i comuni raggiungeremo diverse centinaia ma poche decine sono i tamponi effettuati. Spingeremo perché le autorità centrali inviino all’Asp di Catania una congrua dotazione per poterne avere anche per questo territorio». «Facciamo appello alle istituzioni nazionali, tramite i rappresentanti nazionali che abbiamo in zona, perché siano dati più tamponi all’Asp di Catania – afferma il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano -. Ci interessa fare prevenzione. Noto una disparità di trattamento: mentre al nord si vantano di effettuare decine di migliaia di tamponi al giorno, noi al sud ne effettuiamo 30mila nell'arco di 20 e più giorni. In Sicilia dovremmo raggiungere almeno i 300mila tamponi effettuati o almeno effettuare i tamponi a tutte le persone rientrate. Ci stiamo battendo, attraverso la deputazione nazionale, perché questa disparità di trattamento non ci sia più».






Sul fronte degli aiuti alla popolazione a Giarre ieri negli uffici di viale Federico II di Svevia si è tenuta una riunione tra le strutture operative del Comune attivate per questa emergenza, presenti, tra gli altri, anche i volontari comunali di protezione civile e quelli della Croce rossa. Il responsabile della protezione civile comunale Salvo Grasso sta raccogliendo gli elenchi delle persone assistite dalle varie associazioni di volontariato per realizzare un’unica banca dati. Riferisce che un gruppo collegato alla parrocchia di Macchia ha donato al Comune delle mascherine fatte in proprio. «Le stiamo distribuendo – spiega Grasso – agli operatori del Comune che sono a più stretto contatto con il pubblico e, in base alla scorta, anche alle famiglie che ricevono gli aiuti dal Comune. Stiamo aspettando una fornitura dalla Protezione civile nazionale».
Giovedì alle 16, nella sede del Coc la protezione civile incontrerà altre associazioni di volontariato che in questi giorni stanno aiutando chi si trova in difficoltà.
Da ieri la richiesta per ottenere i buoni spesa va compilata solo on line: il link per accedere alla piattaforma si trova sulla pagina facebook del comune e sul sito istituzionale. Allo stesso indirizzo sarà possibile accedere per modificare la password o visualizzare tutte le altre informazioni. Chi ha già presentato la richiesta in cartaceo non deve ripresentare la dichiarazione.
Il sindaco, già da qualche giorno, ha dato disposizione al comandante della polizia municipale perché attivi dei controlli sulle case di riposo per anziani per accertare le condizioni di salute dei ricoverati, eventuali nuovi ingressi o dimissioni e ogni informazione utile alla prevenzione del contagio. Ulteriori controlli dovranno essere concordati con l’Asp.






Infine, è prorogata la chiusura al pubblico del cimitero di Giarre e di quello di San Giovanni Montebello fino al 3 maggio. Oggi alle ore 11, il sindaco D’Anna e il parroco della comunità San Giovanni Battista di San Giovanni Montebello, don Angelo Pennisi, si recheranno nel cimitero di San Giovanni Montebello per deporre una corona di fiori, benedire e pregare per i defunti.
MGL
15 aprile 2020

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