Quest’anno niente fiori d’arancio per tanti sposi. Le restrizioni imposte dal governo per evitare il diffondersi della pandemia hanno vietato anche le celebrazioni in chiesa aperte al pubblico. Tante nozze sono state rinviate, come pure battesimi, prime comunioni e cresime. E’ così in ginocchio tutto il settore del wedding, tra cui le attività che realizzano e vendono abiti per gli sposi, da cerimonia, fotografi, parrucchieri, estetisti, ristoranti. Gli imprenditori del comparto rischiano il fallimento non potendo sostenere costi di gestione senza incassi. Molti di loro, riuniti nell’associazione “NoiSi”, in una nota spiegano: «Il nostro comparto, come molti altri in questo momento, ha subito un tracollo vertiginoso, pari all’80% dell’indotto del nostro settore. Centinaia di rivenditori di abiti da sposa e cerimonia che stanno vivendo un momento drammatico, con conseguenze catastrofiche per le loro aziende e tutti i dipendenti e collaboratori che muovono in comparto milionario. Centinaia di negozi vorrebbero capire se tornare a lavoro abbia senso in un momento in cui non si sa se i matrimoni verranno celebrati». L’associazione precisa che il comparto wedding è diverso da quello dell’abbigliamento comune che, forse, potrà recuperare qualcosa.
Giarre vanta molti negozi di abiti per gli sposi e dacerimonia. Tra questi l’atelier di Alfio Polisano, membro di “NoiSi”: «La nostra categoria - dice - è passata inosservata nelle disposizioni nazionali. Con altri colleghi ci siamo ritrovati in questa associazione per parlare ad un’unica voce al governo regionale e centrale. Non bastano due mesi di cassa integrazione per riprendere le attività, la stagione ormai è andata. La mia attività ha cercato di essere sempre immagine di Giarre, abbiamo portato qui tantissime persone da altri comuni, ora ci troviamo in seria difficoltà. Una cittadina come Giarre con tanti operatori nel settore wedding che cosa diventerà? Senza contare che in Sicilia il business matrimoni è trainante». MGL
22 aprile 2020
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