La scorsa domenica è stata una giornata di ansiosa attesa a Santa Venerina per l’esito di sette tamponi, di cui due effettuati quattro giorni prima: tre tamponi sono risultati positivi al covid-19 e quattro negativi. Quindi, nel piccolo comune etneo, che conta 8500 abitanti circa, i contagiati dal coronavirus sono 8, ma di questi una persona, la prima contagiata, è guarita. Un numero che forse porta ad essere Santa Venerina il comune con il maggior numero di contagiati, in proporzione agli abitanti, in provincia di Catania. Il sindaco Salvo Greco sta aggiornando i suoi concittadini dalla pagina facebook del Comune. I sette abitanti contagiati appartengono a quattro nuclei familiari. Il primo cittadino riferisce che dei sette tuttora positivi al Covd-19 cinque sono i ricoverati e due sono a casa in quarantena, insieme a tutto il nucleo familiare. Nessuno di loro è, comunque, in condizioni preoccupanti. Il sindaco Greco aspetta il risultato di un altro tampone. L’età media dei sette è intorno ai 60 anni: c’è qualcuno più giovane, gli altri sono 65enni. «Il numero dei casi – riferisce il sindaco – ci deve fare stare in allerta: è un numero importante, per i numeri venuti fuori sino ad ora. Spero sia di monito per tutti perché rispettino le regole. Io mi limito a comunicare i numeri, le situazioni particolari le disciplina l’Asp. In base alle caratteristiche dei singoli casi è il Dipartimento di prevenzione che valuta di ricostruire i contatti e di fornire istruzioni particolari; e mi risulta che il Dipartimento sia molto attento».
Tra i contagiati anche un dipendente comunale: i colleghi continuano a chiedere di potere effettuare il tampone.
Ieri il sindaco ha emanato un’ordinanza riguardante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e, in particolare, sull’individuazione delle attività indifferibili da rendere in presenza. Ha, quindi, disposto che i servizi pubblici resi dal Comune essenziali sono il protocollo (solo posta in entrata e uscita cartacea per comprovate urgenze), lo stato civile (nascita e morte), carta d’identità (solo per espatrio e smarrimento), l’ufficio notifiche, l’ecologia, le tumulazioni (i cimiteri sono chiusi), la protezione civile e il Centro operativo comunale, affissioni, pagamenti e riscossioni (ma esclusa tutta la fase propedeutica che deve svolgersi a casa e comunque solo per le assolute urgenze), stipendi e pensioni, polizia municipale e le urgenze relative ai servizi sociali, alle manutenzioni, al supporto agli organi istituzionali, all’ufficio sisma e all’urbanistica. Dovrà essere garantita la presenza dei dipendenti necessari a garantire questi servizi, secondo turni di lavoro flessibile. Negli uffici dove deve essere garantita la presenza fisica si dovrà mantenere la distanza interpersonale di un metro, si dovrà far entrare una sola persona alla volta, dopo l’accesso si dovranno aerare i locali e disinfettare. Indicazioni anche per il personale operaio che svolge lavoro all’esterno dei locali comunali per cui dovrà essere garantita la non compresenza e l’utilizzo di mezzi comunali ad un solo soggetto. Il ricevimento è sospeso sino al termine dell’emergenza.
MGL
24 marzo 2020
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