Giarre, gettoni di presenza, il punto di vista dei consiglieri






I consiglieri comunali sul caso dei gettoni di presenza fanno valore le loro ragioni, presentando delle memorie all’ufficio. Tra loro, il consigliere Giannunzio Musumeci ha presentato una corposa memoria, sposata da altri consiglieri e esaminata attentamente dall’ufficio.
Secondo Musumeci non c’è contrasto tra la legge regionale 30/2000, la circolare n° 2/2018 con i regolamenti comunali. «Le fonti normative – spiega Musumeci - correlano la corresponsione del gettone alla effettiva partecipazione dei consiglieri. La circolare specifica che il gettone spetta a coloro che sono componenti delle commissioni e rimanda ai comuni la regolamentazione. Secondo i regolamenti comunali fanno parte delle commissioni sia i componenti che i capigruppo con diritto di intervento. Il contrasto nasce a seguito del parere dell’assessorato regionale di novembre 2019 che ha introdotto un nuovo elemento: il diritto di voto. Secondo il regolamento comunale i capigruppo hanno diritto di intervento e non di voto. Tuttavia, il parere non è un atto vincolante, non può essere equiparato alla legge e può trovare attuazione solo se Comune lo recepisce. Data la condizione di dissesto in cui versa il Comune è auspicabile la modifica regolamento». La I commissione consiliare, presieduta da Francesco Cardillo, sta esaminando una modifica al regolamento per adeguarlo al parere dell’assessorato regionale.






«Per i capigruppo non componenti di commissione è stata legittima la corresponsione del  gettone di presenza sino ad oggi – aggiunge Musumeci -. Non c’è stata alcuna condotta illecita da parte dei consiglieri: in genere il termine “gettonopoli” è usato per condotte che rasentano la previsione di reato. Eventualmente a Giarre si è trattato di errori dell’ufficio nell’interpretazione della legge e i consiglieri sono parte offesa». 
MGL
23 gennaio 2020

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