Cimitero di Giarre, Comune predispone atti per una nuova gestione delle lampade votive








Pare sia arrivata l’attesa svolta nel servizio delle lampade votive del cimitero di Trepunti, gestito da oltre 40 anni da una ditta, senza autorizzazione da parte del Comune. Il presidente della III commissione “Bilancio e finanze”, Giannunzio Musumeci, che ha scoperchiato il caso, riferisce che la dirigente al ramo, Letizia Nanì, ha dato disposizione agli uffici affinchè, con urgenza, predispongano una breve relazione sulla gestione delle lampade votive in projet financing al fine di sottoporre a valutazione per un atto di indirizzo. Nel contempo ha chiesto uno studio e la predisposizione degli atti per un projet financing per la gestione delle lampade votive nei due cimiteri di Giarre. Infine, la dirigente ha chiesto di predisporre gli atti per individuare e nominare il responsabile del servizio protezione e prevenzione. L’impianto elettrico del cimitero di Trepunti è, tra l’altro, vecchio e in tutti questi anni la ditta non lo ha rinnovato. Dalle decisioni assunte dalla dirigente si deduce che la Isie, la ditta che dal 1972 ha gestito il servizio, dovrà andare presto via.
La vicenda ha del paradossale e non si comprende come abbia fatto una ditta per tutti questi anni, senza autorizzazione, a gestire un servizio, incassando soldi dai cittadini, senza che il Comune ne percepisse un centesimo.
Dopo che il presidente Giannunzio Musumeci ha scoperchiato questo caso negli uffici comunali sono stati, inutilmente, cercati documenti autorizzativi. Non trovando nulla gli uffici hanno anche inviato una raccomandata alla Isie, non ritirata. Pure un messo comunale ha cercato di recapitare la raccomandata, inutilmente. Alla fine la lettera è stata pubblicata all’albo pretorio, atto che vale come notifica.






La Isie, di sua iniziativa, ha inviato una comunicazione al Comune dove rendeva noto di “non potere proseguire al tacito rinnovo del servizio”. Frattanto, ha inviato agli utenti bollettini di pagamento con importi maggiorati e diversificati, non si comprende secondo quale criterio, visto che il servizio è uguale per tutti e anche il costo deve essere uguale per tutti. Resta senza risposta come sia stato possibile che in 47 anni al Comune non si sia posto rimedio a questa anomalia.
MGL
18 dicembre 2019

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