Giarre, paghi la multa e dopo qualche settimana il Comune torna a chiedere di pagarla

Ti multano, fai il tuo dovere, paghi la multa, ma dopo qualche giorno o settimana, nella buca delle lettere c’è posta per te, ed è la richiesta di pagamento della multa che già avevi pagato. Il Comune in questo modo vuole fare cassa? vuole approfittare della sbadataggine dei cittadini che dimenticano i pagamenti effettuati o smarriscono le ricevute? Quando si riceve una multa si pensa di tutto. Il problema in questo caso è la scarsa comunicazione tra gli uffici, tra chi riceve i pagamenti e chi manda gli avvisi di accertamento. Se n’è parlato in seno alla III commissione “Bilancio e finanze”. «Questo problema – spiega il presidente Giannunzio Musumeci - sorge a causa di una mancata collaborazione tra gli uffici. Occorre distinguere tra i pagamenti effettuati tramite circuito bancario e i pagamenti effettuati tramite posta e tabacchini. Nel primo caso il problema è stato già risolto poiché ogni mese l’ufficio entrate trasmette l’elenco dei pagamenti all’ufficio accertamento verbali.




Per i pagamenti effettuati tramite circuito postale, invece, non c’è mai stata corrispondenza tra gli uffici e questo ha causato un danno economico all’Ente perché viene notificato l’avviso anche quando l’automobilista ha già pagato il verbale. C’è una spesa a carico del Comune, a cui si devono aggiungere le spese per le visure e un danno per l’utenza che deve contattare l’ufficio accertamento per dimostrare di avere pagato la multa, ammesso che abbia conservato la ricevuta». Dal canto suo l’ufficio accertamenti verbali è obbligato per legge ad inviare l’accertamento entro 90 giorni dalla scadenza del verbale a tutti coloro che risultano multati, e può capitare che ancora non abbia ricevuto comunicazione di alcuni pagamenti. «Durante la seduta – aggiunge Musumeci – abbiamo interpellato in proposito il dirigente dell’area finanziaria, il segretario generale Marco Puglisi; erano presenti anche i  dipendenti degli uffici preposti. Il dott. Puglisi ci ha rassicurato che si sta intervenendo tramite importazione automatica dei dati all’ufficio accertamento verbali che a questo punto, entro un paio di settimane, a suo dire, sarà messo in condizione di incrociare i dati e vedere coloro che hanno pagato, sia tramite circuito bancario che postale. E’ importante però che l’utenza indichi nel bollettino di pagamento il nome del soggetto a cui è intestata l’autovettura multata e non il nome di colui che paga, altrimenti non si può verificare il pagamento. Inoltre, nella causale deve essere anche indicato il numero del verbale».
Secondo quanto si apprende sarà  formato un dipendente comunale che avrà il compito di estrapolare dal conto corrente postale i pagamenti effettuati dai multati e trasmetterli all’ufficio accertamenti.
La commissione ha anche esaminato alcuni inconvenienti derivanti da multe effettuate dagli ausiliari delle strisce blu. I consiglieri – su input di Armando Castorina – hanno appreso che gli ausiliari non hanno l’obbligo di lasciare sul parabrezza l’avviso di verbale quando elevano una multa. Molti utenti hanno ricevuto, mesi dopo, a casa, la multa senza sapere di essere stati multati.


Gli ausiliari della sosta non hanno l’obbligo di lasciare l’avviso di verbale sul parabrezza. Il Comune può solo chiedere la “cortesia” di lasciarlo per consentire ai multati di potere pagare entro 5 giorni la multa, con lo sconto del 30%, e per evitare agli stessi utenti di dovere pagare le spese per l’invio del verbale a casa.
MGL
1 giugno 2019

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