La III commissione consiliare continua ad indagare sulla vicenda delle lampade votive al cimitero di Giarre e ha scritto alla dirigente Pina Leonardi chiedendo «con estrema urgenza, di conoscere se sussistevano rapporti contrattuali o concessioni o altro tra l’Ente e ditte/società relativi alla gestione del servizio lampade votive del cimitero nel periodo antecedente al luglio 2015». Dopo il 2015 non è stata trovata alcuna documentazione dall’attuale dirigente Letizia Nanì; si cerca, in via ufficiale, di sapere se la dirigente precedente era in possesso di documentazione. Inoltre, nella lettera inviata alla Leonardi, firmata dal presidente della commissione Giannunzio Musumeci, si fa presente che «Potendo la vicenda far emergere delle eventuali responsabilità si chiede e si resta in attesa di un urgente riscontro». Per tagliare la testa al toro, la dirigente della IV area Letizia Nanì ha scritto alla ditta chiedendo «Di notiziare e documentare, entro 10 giorni se in atto sono in essere contratti, convenzioni o altro idoneo titolo che autorizzi la vostra azienda alla gestione del servizio di lampade votive nel cimitero». Da un calcolo sommario è stato stimato che la ditta che si occupa di questo servizio potrebbe avere incamerato ogni anno tra i 50mila e i 100mila euro. Peraltro, a Giarre gli utenti pagano 26 euro l’anno in altri comuni del catanese, per lo stesso servizio, meno di 20 euro.
La III commissione venerdì incontrerà la dirigente Nanì e il responsabile dell’unità organizzativa Gaetano Bonaccorso per uno scambio documenti e per concordare azioni consequenziali. «Ci interessa verificare se c’è stato un mancato introito per il Comune – dice Musumeci –. L’Ente potrebbe incassare dal servizio lampade votive somme da spendere per realizzare nel cimitero interventi non effettuati per mancanza di fondi: come la messa in sicurezza di alcune cappelle e un diserbo più frequente».
MGL
Pubblicato il 26 giugno 2019
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