Giarre, cresce la spesa del Comune per l'approvvigionamento idrico

Il Comune di Giarre nel 2018 ha speso 270mila euro in più rispetto all’anno precedente per il sollevamento dell'acqua dai propri pozzi. Lo ha rilevato l'associazione politico culturale Articolo 1, presieduta da Alfredo D’Urso, che ha fatto una richiesta di accesso agli atti. L'associazione aveva già denunciato nel 2017 un eccessivo prelievo di acqua per i consumi degli utenti ma “nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione - dice D'Urso, non solo i consumo di acqua non sono diminuiti ma, addirittura sono aumentati i costi principalmente a causa di un abnorme aumento del costo dell'energia elettrica per il sollevamento di acqua dai pozzi comunali”.
La dirigente della III area Giuseppa Leonardi ha indicato la quantità di acqua prelevata dai due pozzi comunali, i relativi costi  energetici, la quantità prelevata dai pozzi privati e la relativa spesa. Dai dati, forniti dall'ufficio, emerge che nel 2017 nel pozzo di fondo Macchia sono stati prelevati 50 litri al secondo per un
totale di 1milione577mila metri cubi e un costo energetico di  335mila891,69 euro. Nel 2018 dallo stesso pozzo sono stati prelevati 55 litri al secondo per un totale di 1milione734mila480 metri cubi. Il costo energetico è aumentato a 379mila190,60 euro. Nel 2017 dall’altro pozzo comunale di “Passo Cavallo” sono stati prelevati circa
2milioni520mila metri cubi di acqua per un costo energetico di euro  339mila933. Nel 2018 in questo stesso pozzo per la stessa quantità di  acqua è aumentato il costo energetico che è passato a 572mila200 euro.




Nel 2017 rispetto al 2016 è anche aumentata la spesa per l’acqua  acquistata da privati: nel 2016 la spesa è stata di 1milione 270mila  euro circa, nel 2017 di 1milione315mila euro.  Sono cinque i pozzi privati che vendono l’acqua al Comune che, secondo i calcoli di Articolo 1, di fatto preleva dai pozzi 3,4 volte l’acqua di cui necessita. Senza contare che questa stessa acqua  consumata in più poi viene pagata al momento in cui arriva al
depuratore. La spesa per l’approvvigionamento idrico quindi è  cresciuta negli anni e si tratta di numeri importanti per il bilancio  comunale. Secondo il presidente D’Urso "Occorre ridurre questi costi  effettuando degli investimenti, soprattutto sulla rete idrica colabrodo; investimenti che poi permetteranno dei risparmi nel corso
degli anni, tanto più necessari per ridurre costi insostenibili per un comune in stato di dissesto e per preservare una risorsa essenziale per l'ambiente come l'acqua”.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 29 marzo 2019

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