Giarre, faccia a faccia del sindaco con i residenti di Macchia

Le difficoltà burocratiche per la realizzazione dell’oratorio, l’apertura del parco Giardino, il randagismo, le perdite idriche e la sospensione dell’apertura pomeridiana della scuola dell’infanzia di Croce sono i problemi principali affrontati ieri in un incontro tenutosi nella delegazione di Macchia tra il sindaco Angelo D’Anna, il suo delegato di quartiere Salvatore Cantarella e alcuni residenti. Nelle intenzioni di Cantarella c’è la creazione di una sorta di laboratorio dove l’amministrazione comunale prende degli impegni con i cittadini e vi dà seguito. «Se le priorità vengono disattese – ha detto – è chiaro che la gente non ci seguirà più».
Presente all’incontro anche il parroco della frazione don Alfio Privitera. La parrocchia ha acquistato un immobile vicino alla chiesa per realizzarvi un oratorio ma al momento può solo realizzare un restauro dell’immobile: occorrerebbe che il Comune adottasse degli atti per agevolare questa trasformazione. Un tema complesso che il sindaco intende affrontare con i tecnici della parrocchia, del comune e il parroco in un ulteriore incontro.
Da più parti è stato chiesto che la villa comunale resti aperta e che l’apertura venga garantita anche quando chi se ne occupa adesso andrà in pensione. Una dei residenti, la maestra Lucia Cardillo, presidente dell’associazione “Carlo Parisi” pur offrendo la disponibilità ad iniziative di volontariato ha precisato che è necessario che il Comune garantisca il minimo di servizi e ha chiesto informazioni al sindaco sul progetto di riqualificazione del parco che, la scorsa estate, era stato concordato con il governatore Nello Musumeci, durante la rassegna teatrale promossa dall’associazione “C.Parisi”.
Il sindaco ha ammesso che dentro il Comune ogni argomento è un problema e, inoltre, nell’arco di un anno il 10% circa del personale andrà in pensione, con conseguenti problemi organizzativi. Ma ha assicurato che il progetto di rifacimento dei servizi e degli spogliatoi è pronto e sarà inviato al governatore.









Sempre dentro la villa i residenti lamentano una perdita idrica che va avanti da mesi, circostanza a cui il sindaco si è impegnato a porre subito rimedio. Altro argomento, il randagismo: i residenti lamentano la presenza di randagi che si radunano sotto il ponte e che fanno anche razzia delle buste dell’umido per sfamarsi. Il sindaco in proposito ha riferito del recente incontro promosso dall’assessore Lionti con gli assessori al ramo dei comuni vicini per unire le forze al fine di ripartire i notevoli costi che comporta la lotta al randagismo. I residenti hanno anche chiesto che il sindaco prenda adeguati provvedimenti nei confronti di dipendenti comunali che non lavorano come si deve.
Altra questione trattata, la richiesta di alcune mamme per il ripristino dell’orario normale 8-16 e della mensa scolastica nella scuola dell’infanzia di via della Regione. I genitori hanno portato al sindaco la lettera che hanno scritto alla dirigente scolastica del I istituto comprensivo in cui lamentano l’interruzione dell’orario normale e della mensa scolastica e il disagio  che ne consegue soprattutto per l’attività lavorativa degli stessi genitori. In proposito, Lucia Cardillo ha sottolineato che ormai quando si chiude un plesso non lo si riapre più e chiudere una scuola è un po’ come chiudere una frazione: gli alunni cambiano plesso e iniziano a frequentare un altro quartiere perdendo il senso di appartenenza a un territorio. Il sindaco ha assicurato che attenzionerà questa vicenda. Sulla questione abbiamo interpellato la dirigente scolastica Maria Novelli che spiega che «Nove, dieci bambini iscritti sono troppo pochi per assicurare il servizio», ne occorrono almeno 18. Anche perché sempre a Macchia è possibile fruire dell’orario normale e della mensa scolastica nel plesso scolastico Manzoni.  
MGL
20 febbraio 2019



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