Giarre, "Grave carenza di organico nella casa circondariale". Interrogazione del senatore Anastasi

Il senatore giarrese del M5S Cristiano Anastasi è il primo firmatario di un’interrogazione al ministero della giustizia riguardante la casa circondariale di Giarre. Insieme ad Anastasi, hanno firmato l’interrogazione i senatori Drago, Catalfo, D’Angelo e Puglia. Anastasi, insieme all’onorevole Simona Suriano, lo scorso novembre si era recato nel penitenziario, incontrando il personale e la polizia penitenziaria. «La casa circondariale è pesantemente sotto organico – dice – e possono verificarsi dei problemi di sicurezza. Intendo sottoporre la questione, di persona, al sottosegretario Jacopo Morrone per trovare una soluzione. Non si può rischiare di perdere questa casa circondariale, orientata verso il recupero e per questa sua caratteristica è più unica che rara in Sicilia».







Nell’interrogazione si ricorda che l'istituto penitenziario di Giarre è stato aperto nel 1993 come ex casa mandamentale, inizialmente dipendente dalla casa circondariale di piazza Lanza e destinato in un primo momento ad ospitare solo detenuti tossicodipendenti provenienti da altri istituti; venne poi riconosciuto nel 2000 dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti. Nel 2008 ha iniziato a detenere anche detenuti comuni, oggi ne conta 68 (rispetto ad una capienza limite di 58) e soffre da tempo di una grave carenza di organico di Polizia penitenziaria. Nel 1993 l'organico era composto da 79 unità, oggi appena 25 effettive (31 formalmente assegnate). «Attualmente – si legge nell’interrogazione - il personale effettivo risulterebbe di 9 unità inferiore rispetto alla previsione del decreto ministeriale 5 dicembre 2017 e, per tale ragione, le condizioni di lavoro all'interno della struttura a custodia attenuata, dove confluiscono anche detenuti comuni, non sarebbero più sostenibili, profilandosi addirittura un serio rischio di garanzia di ordine e sicurezza». Il personale lamenta l'impossibilità di fruire dei diritti soggettivi, oltre a denunciare condizioni di lavoro prive di programmazione continuativa, spesso prestando servizio per 11 ore al giorno. L’interrogazione chiede al ministero se intende intervenire per sanare la carenza strutturata di organico.
MGL
9 gennaio 2019

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