Giarre, il Comune è ancora senza piano di protezione civile

Piano comunale di protezione civile, il lavoro è a buon punto ma poi, da un anno circa, si è fermato tutto. Eppure con i nubifragi così frequenti, le scossette che, periodicamente, ci ricordano che questo è un territorio ad elevato rischio sismico e non c’è da perdere tempo e il Comune deve avere un proprio piano per fronteggiare ogni tipo di  emergenza.
In proposito, la V commissione consiliare, presieduta da Fabio Di Maria, ha ascoltato ieri in audizione l’ing. Gaetano Bonaccorso, referente della protezione civile del Comune. «La dirigente dell’area tecnica Pina Leonardi – spiega Di Maria - ha costituito, un anno fa, un gruppo di lavoro, composto da 4 tecnici comunali, per redigere il piano di protezione civile. E’ stato prodotto la maggior parte del lavoro: sono stati sostituiti i nominativi dei dipendenti che erano indicati nel piano precedente ma erano andati in pensione, sono state aggiornate le zone di raccolta in caso di calamità e le zone di pericolo. Manca la relazione di accompagnamento, un documento importante per il piano. Nella relazione devono essere esplicitati, dettagliatamente, i modelli di intervento per ogni tipo di rischio. E’ una relazione impegnativa.






«I quattro dipendenti sono, ogni giorno, impegnati in molteplici altre attività e per questo non si sono più riuniti per definire questa relazione».
Il piano comunale di protezione civile, una volta ultimato, dovrà essere poi approvato dal Consiglio comunale.
«La V commissione vuole dare un impulso per completare questo lavoro – dice Di Maria -. La prossima settimana incontreremo l’assessore ai lavori pubblici Di Rao per predisporre una richiesta di ordine di servizio in modo che il gruppo completi il lavoro nel più breve tempo possibile. Per non distogliere i 4 tecnici, per diversi giorni, dalle altre attività, la nostra proposta è che scelgano un giorno a settimana per dedicarsi a questa relazione in modo che nel giro di uno o più mesi sia ultimata». 
MGL
pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 5 ottobre 2018

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