Giarre, la commissione "bilancio e finanze" analizza il debiti del Comune per l'acqua


I debiti del Comune per l’approvvigionamento idrico approdano nella III commissione “Bilancio e finanze”. Si tratta di somme che il Comune spende per l’acquisto di acqua dai privati visto che l’acqua dei pozzi comunali non dovrebbe essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno della città. Ma su questo qualche dubbio c’è. «Uno dei maggiori problemi del Comune di Giarre è l’approvvigionamento idrico – spiega il presidente della commissione, Giannunzio Musumeci -. Negli ultimi anni, in bilancio, venivano previste delle somme per l’acquisto dell’acqua che però risultavano insufficienti, con la conseguenza che ogni anno si sono stati creati dei debiti fuori bilancio (cioè spese non previste ndc) su cui poi il Comune paga interessi che vanno ad incrementare il suo debito. Parliamo di un importo complessivo che si aggira intorno ai 600mila euro e fa riferimento agli anni 2013, 2014 e 2015 e anche alcuni debiti sono relativi al 2016. La maggior parte dei debiti del Comune di Giarre è nei confronti di grosse società come Telecom, Enel ma rilevanti sono anche i debiti riguardanti l’acqua».  
L’attenzione della III commissione non si ferma solo sul costo dell’acqua, ma anche sulla quantità di acqua che in effetti serve alla città. «L’acqua che viene acquistata negli ultimi mesi dell’anno, cioè quando il Comune non ha più le somme per acquistarla – aggiunge Musumeci - viene immessa nei nostri pozzi in orario notturno. Ma di notte il fabbisogno cittadino è minore mentre la quantità di acqua acquistata è sempre la stessa. La maggior parte di quest’acqua viene persa, poiché finisce nella conduttura mista e va anche a creare un danno al depuratore: essendo acqua pulita, infatto, lo ingolfa».
Nel bilancio 2017, con un emendamento tecnico proposto dai consiglieri che sostengono l’amministrazione comunale, è stato rimpinguato il capitolo dell’acqua per non creare debiti fuori bilancio.
Sulla questione interviene anche il sindaco Angelo D’Anna che precisa: «Negli anni passati, nel bilancio di previsione non si arrivava mai a prevedere l’importo necessario per pagare l’acqua necessaria per tutto l’anno, a malapena si arrivavano a coprire otto mesi o poco più. In genere, gli ultimi quattro mesi erano scoperti. Alcune fatture venivano pagate l’anno successivo finchè iniziarono ad aumentare i debiti fuori bilancio. L’unico anno in cui non dovrebbero essersi generati dei debiti fuori bilancio è il 2017 per il quale abbiamo previsto per intero la spesa necessaria, anche se sono aumentati notevolmente i costi».




A proposito, invece, dell’acqua dei privati che viene riversata nei serbatoi comunali in orario notturno, il sindaco risponde: «L’amministrazione ha chiesto più volte agli uffici di potere approfondire questo tema e di collocare dei misuratori dell’acqua che si accumula nel serbatoio comunale. Questo per avere un dato certo ed inequivocabile rispetto all’orario e alla quantità di fornitura che viene delle varie ditte». Insomma, il dubbio c’è, ma non ci sono le prove che lo confermano.
MGL
26 giugno 2018

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