Giarre, celebrata la giornata del rifugiato

Anche a Giarre è stata celebrata la giornata mondiale del rifugiato con una manifestazione tenutasi al parco Chico Mendez. Gli ospiti degli Sprar di Giarre, Fiumefreddo, Calatabiano e Mascali hanno organizzato giochi sportivi alla portata di tutti, all’insegna dello slogan “Accogli amici”. I quattro Sprar sono gestiti dalla cooperativa sociale Iride, presieduta da Rocco Sciacca.
Durante la mattina, è stata disputata una partita di calcio realizzata in collaborazione con la Uisp di Giarre, si sono svolte attività per le famiglie siriane ed eritree, coinvolte in giochi di gruppo, animazione per i bambini con l’angolo pittura e giochi con i battelli nel laghetto artificiale.
La manifestazione si è conclusa con il lancio di palloncini di colori diversi, ad indicare il senso di unità e di amicizia nella diversità.
La giornata è stata anche l’occasione per conoscere meglio la realtà dei rifugiati nell’hinterland. A Giarre ne sono ospitati 23, a Calatabiano 15, a Fiumefreddo sono accolte due famiglie, una siriana e una eritrea, mentre a Mascali sono accolte tre famiglie, di cui due marocchine.
I rifugiati di Giarre sono quasi tutti giunti in Italia da minorenni e sono diventati maggiorenni mentre attendono il permesso di soggiorno oppure altri documenti. Nello Sprar si formano, seguono corsi di alfabetizzazione, qualcuno è iscritto a scuola, al Liceo linguistico, altri sono iscritti ai corsi di formazione organizzati dalla Regione e di cui si attende l’avvio.





Nei mesi scorsi alcuni richiedenti asilo hanno anche seguito un tirocinio per operatore del verde, in collaborazione con i giardinieri del Comune di Giarre, un’esperienza già al secondo anno.
Dentro lo Sprar i rifugiati seguono anche laboratori: uno recente ha riguardato il giornalismo, altri progetti sono stati realizzati in collaborazione con le scuole. A breve partirà un laboratorio per imparare il mestiere del barbiere: dei ragazzi nigeriani sono interessati a questo lavoro.
La responsabile dello Sprar di Giarre, Rita Pafumi, spiega: «L’accoglienza non è solo quella che si vede in tv, ci sono anche realtà che funzionano, e anche bene, e diamo modo a queste persone di essere accolte con un occhio di diverso. L’anno scorso, per la giornata del rifugiato, l’idea di fondo era quella di accogliere noi le persone per far vedere la nostra realtà, quest’anno abbiamo preferito farci conoscere con un’iniziativa esterna».
MGL
19 giugno 2018

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