Nel futuro a Giarre non si dovrà più costruire, non ce n'è bisogno

Giarre non deve avere nuove zone residenziali. Non si giustificano nuove costruzioni in aree libere e nemmeno in aree agricole. E’ il senso di un atto di indirizzo approvato dalla giunta Bonaccorsi, relativo alle determinazioni sullo schema di massima del Piano regolatore generale, e che di certo farà discutere.
I vincoli dell’ultimo Prg sono scaduti, si devono rideterminare e l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Roberto Bonaccorsi ha ricevuto in eredità dalla precedente uno schema di massima in cui erano previste nuove zone ove si poteva costruire. Ma la giunta Bonaccorsi cambia orientamento con questo atto di indirizzo. 



Il sindaco, che detiene la delega all’urbanistica, ha incontrato i rappresentanti degli ordini professionali degli ingegneri, degli architetti, dei geometri e degli agronomi. Un loro documento è allegato all’atto: tutti convengono sul fatto che la visione del futuro dell’uso dello spazio deve essere orientata alla ricostruzione e riqualificazione e che il concetto di abitazione non passa attraverso il consumo del suolo. Inoltre, una nota dell’osservatorio del mercato immobiliare del 20 giugno 2014 rileva che nella zona di Giarre le transazioni immobiliari sono diminuite del 20%: insomma, ancora si devono vendere case costruite negli anni scorsi e non c’è l’esigenza di nuove costruzioni visto anche che la popolazione non è cresciuta in maniera significativa. 
«Il territorio – dice il sindaco - è un bene che non può essere consumato sine die. Il nostro obiettivo è un piano regolatore a saldo volumetrico zero». Adesso bisognerà vedere cosa ne pensa il Consiglio comunale.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 9 luglio 2014

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