Salviamo il Duomo di #Giarre

Le sorti del Duomo di Giarre stanno a cuore a tanti giarresi che ieri hanno affollato la Sala Romeo del palazzo delle culture per discutere insieme al sindaco Roberto Bonaccorsi, al vescovo Antonino Raspanti, all’arciprete Domenico Massimino delle possibili azioni da intraprendere per sbloccare i lavori al massimo monumento cittadino, fermi ormai da mesi. Il presidente della IV commissione consiliare, Angelo Spina, promotore dell’incontro, ha spiegato l’importanza di sentire la collettività giarrese sulla questione, per decidere i passi da intraprendere. L’arciprete Massimino ha chiesto che non ci si abitui a questa situazione ma che, viceversa, a ogni occasione si manifesti il disagio, anche per tutte le attività artistico, religiose e culturali compromesse a seguito della chiusura del Duomo.


E tra i presenti molti si sono detti pronti alla mobilitazione, pure ad andare a manifestare a Palermo.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi ha colto l’occasione per chiarire alcuni equivoci: non è vero che è il Comune che non paga o che si disinteressa. Il primo cittadino ha, viceversa, parlato di tante iniziative attuate, nel silenzio, per sollecitare la Regione.
Ultimo intervento quello di monsignor Raspanti, molto operativo, che ha proposto una missione alla Regione da parte di una delegazione rappresentativa formata, tra gli altri, da lui stesso, dal sindaco, dal senatore Pagano (che gli aveva dato disponibilità) e dal presidente Spina al fine di smuovere le acque. «Se le casse sono totalmente vuote non si può fare altro – ha detto – l’importante è che non ci si assuefaccia». E poi ha aggiunto: «Ci siamo sempre appoggiati al denaro pubblico mettendo poco di noi stessi, abbiamo bisogno di responsabilizzarci».
Maria Gabriella Leonardi
 Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 18 giugno 2014

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