Come fare affinchè #Giarre sia capofila di un libero consorzio di comuni

Stamattina, martedì 3 giugno, alle ore 10, in Municipio si riuniscono la Iª e la Vª commissioni consiliari permanenti, in seduta congiunta, per esaminare le due mozioni sui liberi consorzi dei comuni presentate rispettivamente una dal consigliere Patrizia Caltabiano di “Città viva” e l’altra dai consiglieri Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri di “Articolo 4”.
In questi mesi i sindaci dell’hinterland si sono spesso incontrati per discutere sul futuro dell’area ma adesso i tempi stringono, è necessario passare agli atti e alle deliberazioni e tutto sembra molto nebuloso. E, soprattutto, le popolazioni non hanno consapevolezza di questo passaggio dalle province ai liberi consorzi, dato che il dibattito è rimasto confinato agli ambienti politici.
Sui liberi consorzi da mesi studia il movimento politico “Città viva” a cui appartiene l’ing. Salvo Liotta che spiega le conseguenze delle ultime novità: «Il comune di Gela si è formalmente aggregato al territorio della provincia di Catania che non rientra nell’area metropolitana ed essendo Gela il comune più popoloso è il comune capofila, se non si istituisce un nuovo consorzio tra i comuni della provincia di Catania al di fuori dell’area metropolitana». Ma non è tutto. «Ci sono in atto dei movimenti – continua Liotta – per realizzare un nuovo consorzio che unisca il territorio gelese con il calatino che così si “libererebbero” dalla parte nord dell’ex provincia di Catania. Se si dovesse realizzare questo nuovo consorzio di fatto saremmo noi residuali, non ci potremmo muovere e avremmo come comune capofila Acireale. L’unica soluzione per sganciarci è quella di anticipare i tempi rispetto a Gela e Caltagirone e formare noi un nuovo consorzio insieme all’area taorminese della valle dell’Alcantara e d’Agrò».

Salvo Liotta
Di certo a leggere tutti questi movimenti sembra di assistere alla cronaca di una partita di Risiko. Il tutto senza che le comunità locali ne abbiano consapevolezza. Frattanto il tempo stringe. «Il 28 luglio – spiega Liotta – è la data ultima per l’approvazione delle delibere dei Consigli comunali di adesione al consorzio, entro i 60 giorni successivi bisognerà tenere il referendum confermativo. Ma in molti comuni non è possibile indire i referendum perchè devono prima cambiare gli statuti. Quindi, l’atto di cambiamento degli statuti deve avvenire entro il 28 giugno. Giarre rientrerebbe nei tempi per la modifica statutaria, ma altri Comuni devono accelerare».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 3 giugno 2014

Commenti