Revoca della determina sul raddoppio del canone dell'acqua, i dubbi del sindaco

Si potrà pagare a rate il canone dell’acqua che in questi giorni è arrivato ai giarresi. Lo annuncia un comunicato del Comune che spiega che l’importo della bolletta potrà essere pagato in due scadenze senza ulteriori aggravi per gli utenti: metà entro il 30 novembre 2013 e la restante metà entro il 31 marzo 2014. I cittadini dovranno compilare dei bollettini di c/c postale con tutti i dati della fattura: numero di c/c postale: 23583396; destinatario del versamento: Comune di Giarre – Servizio di tesoreria – Servizio idrico integrato. Nominativo di chi esegue il versamento: l’intestatario del contratto idrico. Si dovrà anche indicare nella causale del versamento il codice di utente, che è scritto nella fattura, e il periodo di riferimento del pagamento (es. 1ª rata canone acqua 2012). Per informazioni si potrà contattare l’ufficio idrico, tel. 095963101 e 095963105 o l’Urp 095963214.
L'importo del canone dell’acqua era stato raddoppiato dal precedente sindaco Teresa Sodano con la determina 75-bis. Nei giorni scorsi si è appreso che, proprio per questo atto, l’ex sindaco e il dirigente finanziario Letterio Lipari sono indagati per “concorso in falso ideologico”. Una notizia che ha ulteriormente accresciuto il malcontento della popolazione verso questa bolletta. Il sindaco Roberto Bonaccorsi si sta interrogando sul problema: «Come annullo un atto giuridicamente valido, compiuto con tutte le formalità di rito? – afferma il primo cittadino -.  Quello che dirà la magistratura lo vedremo in seguito. Contro questo atto nessuno ha fatto ricorso a tempo debito: quanti adesso protestano, comitati, consiglieri avrebbero potuto impugnarlo entro i termini previsti e ormai decorsi: perché sono stati inerti? Io in quel momento ero assessore al Comune di Catania. L’atto, frattanto, si è consolidato giuridicamente: oggi ho lo strumento giuridico per tornare indietro?». A queste perplessità si aggiungono gli aspetti finanziari e il problema di togliere, a posteriori, l’equilibrio al bilancio 2012. «Se non riscuoto e dissesto per questo motivo la responsabilità di chi è: mia o di chi ha fatto la determina? – continua Bonaccorsi -. Dubito anche che l’eventuale falso ideologico relativo al momento in cui la determina è stata emanata, a distanza di uno, due anni, possa determinare il venire meno di quell’entrata. E se poi il giudice dice che l’atto è corretto e io dissesto chi ha la responsabilità? Posso anticipare il giudizio di un giudice?».
Giovedì alle 17,30 l’on.Salvo Andò e il prof. Salvo Vitale organizzano all’albergo Sicilia l’assemblea pubblica “Lo scandalo delle bollette dell’acqua”. Il sindaco Bonaccorsi ha telefonato al prof. Vitale chiedendo di essere invitato.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 19 novembre 2013