Deludente in molte strade la rimozione della cenere ...

La rimozione della cenere vulcanica eseguita in molte arterie stradali ha lasciato delusi molti cittadini: molta sabbia è rimasta sulla carreggiata stradale, senza contare i sacchi che invadono i marciapiedi. Ma in giro per Giarre si vede che la situazione è variegata e la sensazione è che non tutte le ditte incaricate dal Comune abbiano lavorato in maniera efficace.
Ne abbiamo parlato con l’assessore alla protezione civile Alfredo Foti che ci ha spiegato: «Nella prima fase di rimozione abbiamo privilegiato lospazzamento: quattro ditte dovevano intervenire per rimuovere la cenere dai tetti e dagli ambienti esterni degli edifici pubblici e altre nove invece erano dislocate sul territorio. Nella seconda fase degli interventi le ditte incaricate proseguiranno il lavoro che le altre non avevano completato perché avevano concluso il monte ore di lavoro che era stato loro assegnato. Al momento stanno operando due ditte che si occupano dello spazzamento e una terza che rimuove i cumuli e i sacchetti per conferirli direttamente al centro di recupero». Questo secondo intervento ha un costo di 50mila euro.
Ma in questi giorni, molti cittadini non hanno potuto fare a meno di confrontare la situazione delle strade giarresi con quelle dei vicini comuni di Santa Venerina e Zafferana Etnea ove la rimozione della cenere appare più efficace. «Sono due territori più piccoli – spiega l’assessore – inoltre, quando con gli altri rappresentanti dei comuni interessati dal fenomeno cenere siamo stati convocati a Palermo nella sede della Protezione Civile noi avevamo già avviato gli interventi di rimozione della cenere con le nostre sole forse. Altri comuni, essendo anche più in difficoltà di noi, hanno potuto usufruire di un supporto in più da parte della Protezione Civile, in termini sia di mezzi che di uomini».
Negli interventi di rimozione in corso a Giarre partecipano anche cittadini seguiti dai servizi sociali del Comune e che usufruiscono di un assegno civico in cambio di una prestazione lavorativa. Dieci persone sono state destinate per raccogliere la cenere dai vialetti delle villette e da altri siti ove non possono entrare i bobcat.
L’ufficio tecnico comunale ha acquistato tutto l’occorrente per questa attività: scope, guanti, cariole e secchi, dotazione che resterà al Comune. «Realizziamo così due utilità- dice Foti - fare lavorare queste persone in difficoltà e completare gli interventi di pulizia».
Funzionano, intanto, gli scarrabili dislocati dal Comune in cinque siti: i cittadini vi stanno conferendo la cenere vulcanica che vanno raccogliendo dalle loro abitazioni e qualche scarrabile è quasi colmo. Dei manifesti murari riportano l’ordinanza sindacale con l’ubicazione degli scarrabili.
Si attende, frattanto, che la Protezione Civile regionale provveda all’acquisto dei mezzi da mettere a disposizione dei comuni per affrontare le frequenti piogge di cenere dell’Etna.
mgl
5 aprile 2013

Commenti