Sindaci danno mandato all'Ato di intraprendere ogni azione necessaria contro Aimeri per superare emergenza rifiuti

Hanno ripreso a dialogare l’Ato e i comuni di Giarre, Riposto e
Mascali, ieri, in un’affollata riunione tecnica tenutasi nella sede
dell’Ato Joniambiente, per affrontare la grave emergenza rifiuti di
questi giorni. Presenti oltre ai sindaci anche assessori, legali e
tecnici dei tre Comuni, a riprova dell’importanza riposta in questo
incontro, svoltasi pure a porte chiuse per la stampa.
«Dopo una lunga e articolata riunione – ha detto il presidente del
collegio dei liquidatori dell’Ato, Francesco Rubbino - i convenuti
hanno deciso che le amministrazioni adotteranno un’ordinanza
contingibile e urgente nella quale invitano il collegio dei
liquidatori ad intraprendere ogni azione necessaria nei confronti
dell’Aimeri per risolvere in modo definitivo il problema».
Il Comune di Riposto ha intrapreso una propria strada con l’ordinanza
sindacale n.90 del 24 agosto. «Con questa ordinanza – spiega il
sindaco Carmelo Spitaleri – il Comune, con una spesa di 50mila euro,
sostituisce la Joniambiente per il diserbo, lo spazzamento e la
raccolta degli ingombranti. Penso che l’Ato non impugnerà l’ordinanza,
forse in caso lo farà l’Aimeri, ma abbiamo un’ampia documentazione
fotografiche che testimonia i disservizi più una relazione dell’Asp.
Ho proposto di attuare la raccolta di prossimità e di realizzare la
raccolta differenziata in un solo quartiere di ognuno dei tre Comuni
per poi, piano piano, estendere la differenziata in tutto il
territorio».
Sottolinea l’esigenza di agire insieme il sindaco di Mascali, Filippo
Monforte: «Abbiamo dato mandato al presidente della Joniambiente di
invitare gli altri comuni dell’Ato e insieme individuare quale
soluzione adottare nei confronti dell’Aimeri».
«La situazione è grave specie nei comuni del terzo step – ha
commentato l’assessore all’ecologia di Giarre, Giuseppe Donzello –
abbiamo deciso il da farsi per evitare che il quadro peggiori
ulteriormente». Il sindaco Teresa Sodano ha rilevato: «L’Ato per la
prima volta ha ammesso delle responsabilità. Abbiamo chiesto che venga
immediatamente ripulito il territorio, fermo restando le scorrettezze
dei cittadini che lasciano i rifiuti sempre fuori». Perplessa la
Sodano sulla strada intrapresa da Riposto: «Questa scelta può portare
a contenziosi e non risolve il problema: inutile spazzare se poi i
rifiuti restano a terra. Meglio allora  un’ordinanza per sostituire in
toto l’Aimeri con un’altra ditta».
Domani si terrà una manifestazione di protesta dinanzi al Comune di
Giarre: «andrebbe rivolta all’Ato – dice in proposito la Sodano –
perché è l’Ato che ha le competenze gestionali». Il sindaco mette
anche in guardia dagli inviti a non pagare la Tarsu: «Si passa dalla
ragione al torto; il Comune ha obblighi contrattuali e comunque deve
pagare». La Sodano assicura più controlli dei vigili urbani per
contrastare il proliferare di microdiscariche. A breve emetterà
un’apposita ordinanza.



La situazione creatasi a Giarre, Riposto e Mascali è critica e giocano
anche a sfavore il quadro normativo regionale e il trovarsi in una
fase di transizione dal sistema degli Ato a quello delle Srr, le
Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti che
dall’1 ottobre soppianteranno le Ato.
Da quando il 16 luglio è entrato in vigore il sistema di raccolta
integrata dei rifiuti la qualità del servizio è precipitata.
L’insufficienza dei veicoli utilizzati dall’Aimeri per il servizio è
il principale problema: i rifiuti differenziati vengono ritirati in
maniera irregolare, anche dopo giorni. A questo si aggiunge
l’inciviltà di tante persone che non vogliono differenziare e gettano
rifiuti ovunque, la disorganizzazione nei condomini che hanno esposto
in via permanente sui marciapiedi i loro bidoni, le alte temperature,
eccetera.
Innanzitutto bisogna rendere efficiente il servizio. Ma non è
semplice. L’avv. Agatino Cariola, presente alla riunione in qualità di
consulente dell’Ato Joniambiente, spiega cosa, a suo parere, si può
fare adesso: «La soluzione non può che essere unitaria. Il contratto
di appalto è scaduto e attualmente il rapporto è in regime di proroga.
E’ anche vero che la gestione dei liquidatori cessa il 30 settembre e
che un’eventuale gara nuova dovrebbe essere autorizzata
dall’Assessorato regionale all’Energia e Ambiente e gestita poi
dall’Urega, l’Ufficio regionale appalti pubblici e gare. Per questo ai
sindaci si richiede di adottare, quali ufficiali del governo e col
consenso della Prefetttura, delle ordinanze contingibili e urgenti per
la soluzione dei problemi, purchè questo sia fatto in maniera unitaria
e coordinata e non isolata e frazionata». L’avv.Cariola ricorda che
l’Ato, in base alle leggi vigenti, rimane il soggetto che coordina,
programma e gestisce l’attività di smaltimento dei rifiuti. «In questa
prospettiva – dice – si può verificare se c’è la possibilità di
svolgere con altri soggetti il servizio di gestione integrata dei
rifiuti per l’interno ambito o per singoli ambiti. Questo è quanto
risulta dalla legge regionale che ha disposto l’istituzione dei “super
Ato provinciali”, gli Srr, e ha disposto la cessazione della gestione
delle Ato dall’1 ottobre 2012, questo impedisce all’Ato di indire
ancora gare di appalto».
Un terreno quindi difficile quello in cui ci si muove. Di positivo,
come sottolinea il membro del collegio dei liquidatori, Antonello
Caruso, c’è la ripresa del dialogo tra l’Ato e i Comuni.

29 agosto 2012

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