Chiude i battenti l'asilo Winnie the Pooh

Chiuderà i battenti domani, sabato, l’asilo "Winnie the Pooh" di  Giarre che ha sede in via De Gasperi al primo piano di un immobile di 

proprietà dell’opera pia “Casa delle fanciulle Bonaventura”. L’asilo occupa una porzione dei locali al piano  con ingresso da via De Gasperi ed è gestito dalla cooperativa sociale Team, della Rete
Sol.Co; adesso è costretto a chiudere per l'impossibilità di sostenere le spese generali, tra le quali quelle di affitto dei locali che ammontano a ben 1500 euro al mese.
L'attività era stata avviata nel 2010, grazie a un finanziamento dell'Assessorato regionale alla Famiglia e grazie anche alla collaborazione della Fondazione “Aiutare i bambini” che oggi, però, non  riesce più a offrire un sostegno economico. Nessun sostegno neanche dalle Istituzioni pubbliche.
«L'asilo – come spiegano gli operatori - consentiva a bambini con  difficoltà cognitiva od handicap, ad intraprendere un percorso educativo fatto di sensazioni, creatività e autonomia, attraverso
giochi che educano alle relazioni con gli altri, che danno un senso al proprio mondo e alla realtà che li circonda, aiutandoli a conoscere la propria corporeità. E tanti altri erano i servizi che l'asilo aveva attivato».
Cinque gli operatori che vi hanno lavorato: due psicologi, due educatori e la coordinatrice. Amareggiati tutti quanti. Dino Barbarossa, presidente della struttura ci racconta: «abbiamo avuto solo porte sbattute in faccia. Non abbiamo purtroppo più cosa fare se non chiudere. Abbiamo già fatto tanti appelli e siamo abbastanza
sfiduciati sul potere mantenere tale struttura a Giarre: le rette sono anche troppo basse per tenerla aperta». Una quindicina i bambini dell’asilo nido ma in questi giorni al Grest avevano partecipato circa 80 bambini, appartenenti a famiglie bisognose oppure con disabilità.
La ludoteca era stata aperta quattro anni fa e la cooperativa aveva con fondi propri ristrutturato i locali con fondi propri. Nell’ultimo anno la Fondazione aveva pagato la retta per i bambini con disabilità, una retta di appena 80 euro mensili, grazie alla quale le mamme potevano lasciare i loro bimbi ogni giorno sino alle 14. Per le attività pomeridiane il costo era di 35 euro. Prezzi popolari per competere con altri asili, magari non autorizzati o che non offrono gli stessi servizi, ma che praticano lo stesso prezzo.
«E’ necessario – rimarca Barbarossa – riflettere su come sostenere le opere sociali del territorio soprattutto le opere che offrono servizi alle famiglie bisognose e ai portatori di handicap». E tra l’altro, a Giarre, ci sarebbe bisogno di più servizi pubblici destinati ai minori: da un asilo nido a parchi giochi attrezzati.

Maria Gabriella Leonardi
3 agosto 2012

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